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Tremila firme per la difesa dell’ospedale di Fabriano

Nei prossimi giorni la consegna della petizione e delle firme direttamente in Regione. Vinicio Arteconi e la lista Fabriano Progressista, forti del lusinghiero risultato del 15 per cento, assicurano che proseguiranno a raccogliere le firme

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Tremila firme raccolte. E non finisce qui. Nei prossimi giorni la consegna della petizione e delle firme direttamente in Regione.

Vinicio Arteconi e la lista Fabriano Progressista hanno puntato molto della loro campagna elettorale sull’ospedale Engles Profili. E il lusinghiero risultato del 15 per cento li ha premiati. Ecco, quindi, che non si fermano e assicurano che proseguiranno a raccogliere le firme.

Vinicio Arteconi

«Essere riusciti a raccogliere in poco tempo un così alto numero di firme vuol dire – dichiara Arteconi – che l’argomento è molto sentito dalla popolazione. È passata l’immagine di chiusura e smantellamento di alcuni reparti. Attraverso questa petizione noi chiediamo che venga riattivato il servizio di Odontostomatologia privo attualmente di sede e non operativo, il ripristino dell’unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria, privo di Primario, la piena funzionalità del servizio di Laboratorio Analisi, la configurazione di radiologia da struttura semplice a unità operativa complessa, il ripristino della sede, con espletamento del concorso per la copertura del ruolo di Primario, per Urologia, la riattivazione dell’unità operativa complessa di Riabilitazione, il ripristino della funzionalità dell’Utic e della Cardiologia, l’attivazione dell’unità operativa complessa di Anestesia/Rianimazione».

Questo ciò che è scritto nella petizione, «ma se possibile la situazione è ancora peggiorata. Come per i posti letto della fisioterapia che starebbero per portarli via. Anatomopatologica a rischio. Ambulanza per le emergenze tolta. Rimasto un solo pediatra che non può certo fare tutto. Sono tutte criticità che si sapevano da tempo che si sarebbero verificate perché non è stato affrontato per tempo», evidenzia Arteconi.

Ci sono molti concorsi banditi per coprire la mancanza di organico, «ma noi – ribadisce l’esponente di Fabriano Progressista – vogliamo sapere dove andranno una volta finita tutta la procedura, dove prenderanno sede. In altre parole, vogliamo conoscere lo sviluppo a medio e lungo termine dell’ospedale di Fabriano».

Anche per quel che riguarda la sistemazione dei locali chiusi a causa del sisma, «tutto tace. Solo parole, ma poi niente. È chiaro, poi, che la lista di attesa è lunga, proprio perché ci sono problemi di spazi e di personale. Non ci basta più che si dica che il nostro è un ospedale di primo livello, servono atti tali – conclude Arteconi – che lo dimostrino chiaramente».