FANO – Il treno che collegherà le Marche a Vienna, Monaco e Salisburgo non si fermerà a Fano, Marotta e Senigallia. Il nuovo treno Nightjet, che dal 10 giugno al 30 settembre collegherà le tre grandi città europee con la riviera Adriatica ha previsto nelle Marche solo due fermate: Pesaro e Ancona.
A denunciare il disservizio è stata la la consigliera regionale del Partito Democratico Micaela Vitri: «Stiamo perdendo un altro “treno” per la superficialità e la mancanza di visione della giunta Acquaroli». La questione è stata affrontata da un’apposita interrogazione presentata in Consiglio: «Attualmente il servizio offerto dalle ferrovie austriache OBB prevede nella nostra regione solo due fermate ad Ancona e Pesaro, mentre in Romagna sono già state individuate delle soste ogni 10 chilometri. Che fermate in località come Fano, Marotta e Senigallia, mete capaci di attrarre ogni estate migliaia di turisti provenienti dalla Germania e dall’Austria, non siano al momento considerate nel tracciato provvisorio è già di per sé un grave errore. Ma che addirittura la Regione Marche, per ammissione dello stesso Brandoni, abbia deciso di abdicare al suo ruolo e lasciare alla OBB la scelta delle due fermate che dovranno essere aggiunte nelle Marche, è semplicemente assurdo. Come possono pensare Brandoni e soprattutto il presidente Acquaroli, che ha voluto tenere per sé la delega al turismo, di non governare un simile processo? OBB, tra l’altro, è anche una azienda statale, dunque chi, se non la Regione Marche, ha il dovere di costruire un confronto per programmare al meglio questo servizio, al fine di trasformarlo in volano di crescita economica capace di far lavorare le strutture ricettive del nostro territorio e creare occupazione?».
Una mancanza, non la prima a dire della Vitri, che rischia di avere pesanti conseguenze in tema di turismo, soprattutto per città a grande vocazione vacanziera che vivono di queste attività: «L’incompetenza con cui la giunta regionale continua a trattare i temi del turismo, ignorando perfino gli stimoli e le richieste che provengono dai Comuni e da tanti operatori privati del settore – conclude la consigliera – rischia di minare la competitività del nostro territorio, tutto a vantaggio della vicina Romagna».