FABRIANO – Potrà recarsi al lavoro, ma non dovrà cercare di incontrare la figlia. Queste le prescrizioni del Tribunale di Riesame di Ancona che ha disposto la scarcerazione della donna, 45enne, di Fabriano che dal 27 dicembre scorso, si trovava rinchiusa nella cella del carcere femminile di Pesaro-Urbino a Villa Fastiggi accusata di lesioni personali. Questo perché ha ferito con un coltello la figlia 17enne, durante una discussione, la sera del 26 dicembre scorso.
È stato l’avvocato difensore della donna di Fabriano, Simone Molinelli, a comunicare la notizia alla sua assistita. La 45enne potrà tornare a lavoro, grazie alla misura disposta degli arresti domiciliari. Non potrà allontanarsi da casa per nessun altro motivo visto che le è stato ordinato di non avvicinarsi alla figlia.
Quest’ultima, 17 anni, dopo essere stata dimessa dall’ospedale Engles Profili di Fabriano, si trova a casa del padre che ha chiesto l’affidamento. Avrebbe espresso il desiderio di rivedere la madre, ma al momento questa strada non sembra percorribile.
Il legale della donna accusata di lesioni personali aveva già avanzato richiesta di scarcerazione, ma i giudici del Tribunale di Ancona non avevano accolto la richiesta. Quindi, la decisione di ricorrere al Riesame, depositando l’atto il 3 gennaio scorso. Questa volta, la richiesta di scarcerazione è stata accolta. Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Molinelli. «Siamo davanti a un reato di tipo involontario e non colposo», evidenzia il legale. «La mia assistita si è sempre comportata bene, ha vissuto per la famiglia e ha fatto i salti mortali per far quadrare i conti. Quel colpo involontario è stato causato da stress e stanchezza. Uno dei suoi timori era proprio quello di essere sostituita al lavoro, con quanto disposto dal Riesame, potrà tornare a lavorare. In attesa dell’avvio del processo e chiarire, nel migliore dei modi possibili, questa vicenda familiare», ha concluso il legale di Fabriano.