FABRIANO – «Comune e Regione stanno arrancando pur di non prendere in considerazione e appoggiare l’iniziativa proposta dal Movimento 5 Stelle Fabriano. La proposta è molto semplice: organizzare nella città che più delle altre sta soffrendo per la crisi industriale una seduta pubblica della commissione lavoro della Regione per mettere insieme in una unica sala Presidente regionale, Assessori regionali competenti, consiglieri regionali, Giunta e Consiglio comunale, associazioni di categoria, imprenditori e cittadini. Con lo scopo di far conoscere a tutti quale piano ha in mente la Regione Marche per il nostro territorio, mettere insieme idee e proposte e uscire con un documento condiviso da presentare al Governo nazionale», questo il pensiero del candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle di Fabriano, Gabriele Santarelli, in merito alla questione lavoro in città, vicenda Tecnowind in testa.
«Dal 14 febbraio, data del deposito della richiesta, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma continuiamo a leggere di varie iniziative che in parte ricalcano la nostra proposta, ma slegate una dall’altra come se ogni vertenza facesse storia a sè e come se non fossero invece il sintomo di un malessere e una condizione più ampia che coinvolge tutto il tessuto lavorativo e sociale dell’entroterra che necessita quindi di una azione sistematica e di ampio respiro».
«L’ultima notizia fa riferimento alla vertenza Tecnowind per la quale la Giunta comunale avrebbe chiesto alla Regione di organizzare una seduta apposita del consiglio per far partecipi i lavoratori delle decisioni della Regione e organizzare un incontro chiuso tra sindaco regione e associazioni di categoria», incalza Santarelli.
In questo modo Comune e Regione «sono costretti a rincorrere le crisi e a lanciare iniziative spot che servono solo a calmare le acque nell’immediato senza però dare un vero segnale di presenza e concretezza e soprattutto senza riuscire a mettere in atto una azione veramente incisiva e decisiva. A proposito della vertenza Tecnowind pochi giorni fa abbiamo parlato con alcuni operai che ci hanno chiesto di incontrarli: non abbiamo raccontato storie ma semplicemente detto come la vediamo, cercando di dare dei consigli che riteniamo utili e lo abbiamo fatto fuori dal clamore mediatico perché di gente che li ha presi in giro ce n’è stata anche troppa. Noi rimaniamo in attesa di una risposta dalla Regione e dal Comune alla nostra richiesta e, come noi, credo che ormai anche tutta la comunità pretenda di sapere cosa hanno intenzione di fare di concreto».