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È un giovane russo il vincitore del Pif

La Russia torna ad essere la regina del Premio Internazionale di Fisarmonica a distanza di sette anni dall'ultimo trionfo. In archivio la 42esima edizione che si è chiusa a Castelfidardo tra applausi, e numeri da record

Il vincitore del Pif Artur Adrshin con il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani

CASTELFIDARDO – «It’s incredible for me», ha detto dal palco del teatro Astra a Castelfidardo ieri sera, domenica 17 settembre. Artur Adrshin iscrive il suo nome nel prestigioso albo doro del Pif, Premio Internazionale di Fisarmonica alla 42esima edizione, con merito e stupore.

La sua intensa e passionale interpretazione di Diatessaron, melodico brano d’obbligo composto dal maestro Angelo Biancamano eseguito con l’orchestra d’archi del Conservatorio di Fermo diretta dal maestro Piccone Stella, è valsa il primo posto con uno scarto infinitesimale nella finale live che ha portato sul palco dell’Astra una terna dalle eccellenti qualità tecniche. Il giovane russo di San Pietroburgo (classe 1994) allievo di Alexander Dmitriev, già vincitore della categoria solisti nel 2016, ha preceduto di misura una coppia cinese: Mao Junhao, al secondo argento consecutivo nella medesima competizione, unico a suonare a memoria, e il ventenne Zhang Zhiyuan.

La Russia torna dunque ad essere la regina del Pif a distanza di sette anni dall’ultimo trionfo (2010: Bondarenko) attestando per la 12esima volta la sua supremazia nella sezione più nobile e prestigiosa della storica rassegna fidardense. Un risultato che si inserisce in una mappa geografica di autentici virtuosismi perché come dice il direttore artistico Christian Riganelli: «Il livello generale è stato straordinario ma è ancor più bello sapere che da domani le note di Castelfidardo continueranno a suonare in tutto il mondo». La scuola russa intasca complessivamente quattro successi, tre fra i solisti, cui va aggiunta l’affermazione nella World music della bielorussa Smolevichi accordion and folk music child orchestra. La Cina si mantiene al top con tre vittorie, due finalisti e il concorrente più piccolo (il tenerissimo Hanshuo Wang, otto anni), la Polonia sale due volte sul gradino più alto tra i solisti under 15 e nel jazz, Svizzera e Francia strappano consensi nella musica da camera e nella sezione classica dei più giovani, mentre l’Italia esulta con il Sangineto’s trio nella World music e tanti nobili piazzamenti: Michele Bianco è il migliore italiano nel Pif, il pugliese Arcangelo Pignatelli coglie un secondo posto nella categoria B, al pari di Luigi Gordano, calabrese terzo piazzato nella categoria C.

«Piacevolmente impressionato dalla maturità artistica di questi giovani», il commento del presidente di giuria Angelo Biancamano. «Un’edizione entusiasmante sotto tutti i punti di vista – il bilancio del sindaco Roberto Ascani e dell’assessore alla Cultura Ruben Cittadini -. L’ampia partecipazione di artisti e pubblico, l’ambiente e i tanti attestati di stima premiano le scelte volte alla promozione dello strumento abbattendo i confini territoriali e facendo leva sulle comuni radici culturali, grazie anche alla dilatazione degli eventi attivata con la Coppa del Mondo». Un’alleanza sottolineata dalla presenza del neo presidente Cia Mirco Patarini: «Onorato di rivolgere il mio primo saluto in questa veste dal mitico palco dell’Astra, dove anche oggi si dimostra l’importanza di insistere sulla musica per orchestra con brani belli come Diatessaron per far crescere culturalmente la fisarmonica». «Castelfidardo e Osimo hanno lanciato un grande messaggio – ha aggiunto l’assessore regionale a Cultura Turismo Moreno Pieroni presente alla serata finale -. Questo è il centro mondiale della fisarmonica e siamo orgogliosi come Regione di avere varato una legge unica in Italia per tutelare lo strumento e la nostra identità».