FABRIANO – Un tavolo allargato per la vertenza JP Industries. Questo l’impegno assunto dal viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, in merito all’annosa vicenda che coinvolge 700 operai ex Antonio Merloni riassunti dalla newco dell’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, che ha acquistato l’ex comparto bianco della Ardo. Un’acquisizione impugnata dal pool di banche creditrici nei confronti della vecchia gestione della Antonio Merloni e che ha portato ad un lungo iter giudiziario conclusosi con la decisione della Cassazione di non rendere nulla la vendita decisa dall’Amministrazione straordinaria ex Ardo.
Eppure, ancora si lavora molto a singhiozzo e il reddito delle tute blu è, in larga parte, garantito solo dall’utilizzo degli ammortizzatosi sociali, nello specifico la cassa integrazione. Questa situazione, secondo l’imprenditore, è dovuta alla difficoltà di finanziamento per l’implementazione del piano industriale: 16milioni di euro di investimento per nuovi prodotti e 20milioni di euro da investire in ricerca e sviluppo. Questo significherebbe, ovviamente, una produzione più continuativa. Ma è ancora tutto fermo.
Ieri, 14 febbraio, nell’ufficio del sindaco di Fabriano ha avuto luogo un incontro tra le organizzazioni sindacali di Ancona e Perugia, le Rsu degli stabilimenti JP Industries di Fabriano e Gaifana, il primo cittadino, Giancarlo Sagramola e, appunto, il viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova. Quest’ultima presente in città per l’inaugurazione dello stabilimento Whirlpool di Melano.
In previsione dell’incontro di domani 16 febbraio al Ministero dello Sviluppo economico, a cui parteciperanno le banche creditrici e la JP, i rappresentanti delle parti sociali, dopo aver illustrato la drammatica situazione lavorativa del territorio fabrianese e di quello umbro, hanno chiesto al Governo «di mettere in campo tutte le pressioni e tutti gli interventi possibili affinché ognuno degli attori coinvolti in questa vicenda vengano richiamati alle proprie responsabilità ed al mantenimento degli impegni presi», si legge nella nota a firma congiunta dei sindacati. Si è ricordato al Viceministro che a settembre del 2017 è prevista la fine della cassa integrazione e «se non ci sarà una ripresa reale delle produzioni gli scenari che si potrebbero configurare sarebbero drammatici per le lavoratrici ed i lavoratori. Il tempo stringe, non possiamo più aspettare».
Da parte sua, la Bellanova ha ribadito e confermato l’impegno, personale e del Mise, di monitorare costantemente la situazione, come già sta facendo da mesi, a cominciare dal piano industriale, al suo finanziamento ed alla partita dei riparti e di informare immediatamente i sindacati sugli esiti dell’incontro di domani. «Il Viceministro – si conclude la nota sindacale – si è presa l’impegno di convocare, in tempi molto rapidi, un tavolo allargato con tutti i le parti coinvolte in questa drammatica vertenza».