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UniMc presenta la “nuova” biblioteca giuridica. Il rettore: «Un luogo per costruire la comunità»

Dopo un intervento di ristrutturazione, costato 700 mila euro, riapre lo storico edificio di Macerata. Si tratta di uno spazio di 900 mq che contiene 70 mila volumi oltre ai 120 mila custoditi nell’archivio sotterraneo. «Inauguriamo questo spazio nel 2019, anagramma di 1290, anno della fondazione, che rappresenta il futuro» ha detto Francesco Adornato al taglio del nastro

A sinistra Elisabetta Michetti, delegata ai servizi bibliotecari e il rettore Francesco Adornato

MACERATA – Settecento mila euro per recuperare uno spazio di 900 metri quadri che può ospitare fino a 160 utenti seduti e 70 mila volumi, oltre ai 120 mila custoditi nell’archivio sotterraneo. Questi alcuni dei numeri della rinnovata biblioteca giuridica dell’Università di Macerata. Si tratta di un’importante opera di ristrutturazione e riqualificazione, firmata dall’Area tecnica di Unimc guidata dall’architetto Francesco Ascenzi, realizzata grazie anche ai fondi Miur. Questa mattina, martedì 19 febbraio, il taglio del nastro.

Tra i presenti all’inaugurazione, il prefetto Iolanda Rolli, la presidente dell’Ordine degli avvocati Maria Cristina Ottavianoni, il comandante della Compagnia dei Carabinieri Luigi Ingrosso insieme al comandante della stazione Andrea Petroselli, don Jacopo Foglia in rappresentanza del vescovo.

«Inauguriamo questo spazio nel 2019, anagramma di 1290, anno della fondazione, che rappresenta il futuro – ha commentato il rettore Francesco Adornato -. Architettare il cambiamento, come noi vorremmo anche attraverso la nuova biblioteca, vuol dire collegare cose e pensieri, persone e discipline, arte e scienza, analisi e intuizione, connettendo più piani di una stessa realtà di cui non abbiamo ancora scoperto tutta la potenzialità. Gli edifici dedicati allo studio universitario diventano anche un modo per costruire il senso di comunità, che si sta sempre più perdendo in una società smarrita di sconnessi individualismi».

Come hanno sottolineato il direttore del Dipartimento Stefano Pollastrelli e il suo predecessore Ermanno Calzolaio, la struttura, interna alla sede storica dell’Ateneo, rappresenta oggi un polo specialistico del sapere giuridico, con raccolte anche molto prestigiose, un luogo – come ha fatto notare Elisabetta Michetti, delegata ai servizi bibliotecari – di conservazione del passato e della memoria. «Uno spazio di integrazione e inclusione tra studenti, docenti e personale tecnico amministrativo», ha aggiunto Marco Fortuna, rappresentante degli studenti del Dipartimento.

Alcune immagini dell’inaugurazione

Forte è il legame di molti maceratesi con questo edificio, realizzato negli anni ’60 del Novecento, nello spazio vuoto della corte dell’ex Convento dei Barnabiti. «È emozionante – è intervenuto il direttore generale Mauro Giustozzi, che tra quei banchi ha trascorso tanti momenti della sua vita universitaria – ricordare avvenimenti e persone».

L’interno della struttura ha mantenuto la sua peculiare connotazione spaziale, caratterizzata da vorticosi e “piranesiani” ambienti a doppia e tripla altezza. Mediante la riconfigurazione di elementi quali luce, finiture, colori, materiali e design, è stata valorizzata l’originaria identità spaziale, non rinunciando a un’immagine più contemporanea e adatta alle esigenze dell’attuale utenza universitaria, grazie anche all’impianto wi-fi.

Una delle novità più significative è la riqualificazione dei due lastrici solari presenti all’interno del cortile, trasformati e attrezzati per farne luoghi per la socializzazione e l’incontro degli studenti.

L’ingresso, più visibile e rappresentativo, si apre al centro del corridoio principale del Dipartimento, vicino alle aule. Gli spazi sono stati adeguati alle attuali normative di sicurezza. Il vecchio ascensore è stato sostituito con un nuovo impianto in grado di soddisfare i requisiti di accessibilità. L’efficienza energetica è stata aumentata attraverso la riqualificazione degli impianti e la completa sostituzione di tutte le ampie superfici vetrate del piano terra, dei lucernai e delle finestre in legno lungo il corridoio principale dell’immobile.