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Unione, cresce l’adesione dei Comuni. Mancano solo Ostra e Ostra Vetere

I due municipi voteranno l'adesione nei prossimi giorni ma i dubbi sono ancora molti e senza risposta sui reali vantaggi per i cittadini

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TRECASTELLI – Con le recenti approvazioni arrivate dal consiglio comunale di Trecastelli il 13 dicembre e da quello di Arcevia il giorno successivo, sale quindi a cinque il numero di comuni favorevoli all’unione “Le terre della marca senone”. All’appello mancano Ostra e Ostra Vetere, che voteranno l’ordine del giorno rispettivamente il 20 e il 22 dicembre, poi Corinaldo e Castelleone di Suasa, che per motivi tecnici ancora non possono entrare nel nuovo ente. L’unione ancora esistente e operativa tra i due borghi della valle del Misa e Nevola ritarderà il loro ingresso nella marca senone di qualche mese ma la volontà di aderire al progetto è già stata espressa.

In tutti i consigli comunali dove si è discusso e poi votato l’ordine del giorno sulla costituzione dell’unione sono arrivati i voti compatti e favorevoli della maggioranza e quelli altrettanto compatti ma contrari da parte della minoranza. Ovunque i dubbi sono molteplici: il primo è il rischio di perdere la propria identità a favore del comune capofila Senigallia, che ha anche più della metà degli abitanti; ma poi c’è la questione delle risorse: ai piccoli comuni con pochi abitanti spetteranno solo le briciole? Dopo mesi di silenzio, il progetto ha inoltre avuto un’improvvisa accelerazione, di cui non erano stati informati né i consiglieri di minoranza né i cittadini, il che ha fatto moltiplicare le perplessità. Altre critiche sono arrivate sul nome, sulla sbandierata cooperazione storica, sulla rappresentanza in seno al nuovo ente. E, per concludere, la domanda delle domande: quali i reali vantaggi per i cittadini con l’operazione di unificare i – per ora 7, poi 9 – comuni nelle Terre della Marca Senone?

Una domanda più specifica arriva poi da Trecastelli: se si parla di unione, significa che la fusione è quindi fallita? Durante la campagna per la fusione dei comuni di Monterado, Ripe e Castel Colonna si era parlato infatti, fa sapere Elena Morbidelli della lista Trecastelli ai cittadini, di come la fusione fosse un’operazione necessaria per evitare future unioni, «tra l’altro dipinte allora come qualcosa da evitare e poco convenienti. Dopo nemmeno tre anni, già cambio di rotta politica: gli stessi protagonisti dell’operazione fusione hanno votato in consiglio comunale un’unione con Senigallia e con i comuni limitrofi. Cosa è successo? Nel piccolo si fa una fusione per evitare di avere paesi con meno di 5000 abitanti e poi questa non basta più e si mette in campo un’unione. Forse perché non stanno arrivando gli incentivi promessi e allora ci si imbarca in questa nuova impresa anche qui con esiti economici incerti e probabilmente solo a vantaggio di Senigallia?».