FABRIANO – Unità, condivisione, partecipazione e responsabilità. Saranno questi i quattro capisaldi che il candidato a sindaco del Pd, Giovanni Balducci, intende portare avanti in questa nuova avventura politica. A suo fianco, il segretario cittadino, Michele Crocetti, e il presidente della commissione programmatica, Francesco Ducoli insieme all’altro componente della commissione Luciano Antonini. Presenze che plasticamente hanno dato l’idea di unità di intenti nella scelta. Presente anche l’uscente primo cittadino, Giancarlo Sagramola, che ha accettato la decisione – presa a larga maggioranza dal direttivo Democrat – riguardo alla sua non ricandidatura. «È stata una giornata convulsa, adrenalinica, affascinante», le parole di Balducci.
Ma prima del suo intervento, il primo a prendere la parola è stato il segretario Michele Crocetti. «Nel corso di queste settimane abbiamo avviato un percorso di ascolto e confronto interno ed esterno. Venerdì sera si è riunito ildirettivo, alla fine del dibattito, il partito ha deciso di sostenere la candidatura di Balducci. Grazie a Sagramola per il lavoro svolto, molto gravoso, in questi anni. Si è fatto il meglio per affrontare le oggettive difficoltà. Oggi però è necessario portare la palla in avanti e guardare al rilancio della città. Siamo pronti e la nostra squadra, fortemente rinnovata, sarà guidata da Giovanni Balducci».
Francesco Ducoli, presidente commissione programmatica, ha proposto un breve excursus sulle ultime tre settimane, «da quando, cioè, abbiamo svolto un lavoro molto impegnativo che ci ha portati al confronto con tutte le forze di maggioranza e i nostri iscritti del partito. Un confronto ad ampio raggio. Il tutto finalizzato a quello che è la scrittura di un documento che è stato consegnato a Balducci e che rappresenta un punto di partenza per scrivere un progetto condiviso. Progetto che, quindi, sarà poi rafforzato ascoltando tutte le forze attive della città».
Sicuramente provato dalla decisione, l’uscente sindaco ha avuto parole di responsabilità. «La politica è un servizio e io alle parole ho fatto seguire i fatti. Io sono iscritto al Pd e mi attengo alla decisione presa. Non ci sono solo le ambizioni personali. Se il partito sceglie un altro candidato, bisogna accettarlo. Lo sostengo e rimango nel partito. Politica si fa anche da iscritto, da cittadino, da componente delle associazioni».
Quindi, l’intervento più atteso. «Siamo un Partito democratico con tante declinazioni. Ma siamo, soprattutto, un partito che si unisce in una fase difficile e che sceglie democraticamente come affrontare il futuro. Grazie al partito per la fiducia che ripone in me, spero di ricambiarla per come mi è stata data. Grazie a Sagramola per il lavoro che ha svolto e per il fatto che mi sosterrà in questo percorso. L’unità e la condivisione di intenti guardando alla partecipazione nelle decisioni da dover prendere, questo è quello che mi ha sempre contraddistinto nella mia attività politica. La commissione programmatica ha messo insieme una serie di intenti importanti per la città. Fra questi saranno scelti i prioritari, le linee di indirizzo sulle quali muoversi. La condivisione che c’è stata fino ad oggi, ci sarà a maggior ragione da ora in poi. Da soli non si va da nessuna parte, noi siamo persone che scelgono di dare un contributo per poter migliorare la vita della città. Fare gruppo a livello territoriale con Fabriano come elemento trainante di un comprensorio che deve essere rilanciato. Basta guardare al passato, guardiamo al futuro che sarà bellissimo con l’aiuto di tutti».
Dunque, una porta aperta al dialogo, «perché noi siamo gli artefici del nostro futuro. Sapendo cogliere anche le idee di chi non è dalla nostra parte. Siamo consapevoli che ci attendono anni difficili, e la mia è una scelta dettata dal cuore più che dalla ragione. Questa città mi ha dato tanto, più di quanto meritavo, e mi sono chiesto se potevo fare di più per Fabriano. La ragione mi diceva di fermarmi, il cuore invece di accettare questa candidatura. A questa città si vuole bene, è stata nella storia un punto di riferimento come 750 anni fa quando abbiamo inventato la carta e poi nell’industria. Noi piccola cittadina difficile da raggiungere eppure punto di riferimento in vari ambiti. Abbiamo una storia anche religiosa: francescana, benedettina, camaldolese, dobbiamo sviluppare anche questo settore. Diventando una cerniera e faro tra la Regioni Marche e Umbria, senza contrapposizioni. Questa è la via maestra: saper aggregare, la sfida si vince qui. Oggi è presto e prematuro parlare delle linee di indirizzo e di programma, ma accadrà presto. Il programma condiviso con chi sarà nostro compagno di viaggio».
A breve, quindi, inizierà il confronto sul programma con l’attuale maggioranza, Udc e gruppo Noi Assieme, «che hanno – come ricordato dal segretario Democrat, Michele Crocetti – sempre confermato che il nome del candidato a sindaco era di nostra competenza. Dunque, ora inizieremo a scrivere e condividere il programma. Sapendo, anche, che avremo una sponda importante a livello regionale. La Regione non lascerà Fabriano come ruota di scorta, non l’ha mai fatto e non l’ho farà».
Programma elettorale che non potrà prescindere dai settori Turismo e Sport, deleghe che in questi quasi cinque anni sono state tenuta dallo stesso Balducci. «Sport e turismo fra loro sono collegati. Il Mondiale di Enduro ha dato la dimostrazione che se c’è passione, si può realizzare un sogno. Pensate alle 64 associazioni sportive che ci sono a Fabriano, se ciascuna mettesse in campo un’iniziativa, sarebbe ottimo. I numeri lo testimoniano, le parole si fermano. Il flusso delle presenze turistiche è andato gradatamente aumentando. Senza le continue scosse di terremoto della seconda parte del 2016, avremmo sfondato le 70mila presenze. E questo grazie anche al felice connubio fra sport e turismo che porta benefici anche per il settore del commercio e della ristorazione. In questi anni, seppur con poche risorse a disposizione, siamo riusciti a realizzare numeri importanti attraverso progetti concreti. La migliore promozione è il passa parola e se ci sono passione e voglia qualsiasi obiettivo è raggiungibile. Senza aspettare la manna dal cielo, ma tutti parte attiva di un progetto e per fare questo si devono coinvolgere sempre tutti».