Attualità

L’Università di Camerino nel pool di esperti per la sicurezza di ponti e viadotti

È nato il Consorzio Fabre, che monitorerà lo stato di salute delle infrastrutture stradali del nostro Paese. Ne fanno parte docenti di diversi atenei italiani, tra cui Unicam

Il ponte Morandi di Genova dopo il crollo

CAMERINO – Nasce l’alleanza tecnico-scientifica per la sicurezza di ponti e viadotti italiani. A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera a Genova, l’Università di Camerino, insieme ad Enea, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Università di Padova, Università di Perugia, Università della Campania e Università di Messina hanno dato vita al Consorzio Fabre (Consorzio di ricerca per la valutazione e monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture) che metterà in campo gli esperti più qualificati e le tecnologie più avanzate per monitorare e valutare lo stato di salute delle infrastrutture stradali del nostro Paese, promuovendo e coordinando le attività che riguardano la classificazione del rischio strutturale e ambientale.

In particolare, i consorziati valuteranno i vari rischi (statico, fondazionale, sismico e idrogeologico) e promuoveranno la verifica, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture, oltre a sviluppare e utilizzare tecniche innovative negli interventi di riparazione e/o miglioramento di ponti, viadotti e altre strutture esistenti.

«Le infrastrutture invecchiano e si ammalano come le persone, di questo ormai siamo consapevoli e le conseguenze di una mancata prevenzione le viviamo quotidianamente percorrendo le nostre strade» spiega Andrea Dall’Asta, docente di Ingegneria Strutturale della Scuola di Architettura e Design di Unicam, che rappresenta l’Ateneo nel consorzio, insieme al collega Alessandro Zona. «Oggi è possibile mettere in campo sistemi di diagnostica e monitoraggio che ci permettono di intervenire nel momento giusto per evitare conseguenze gravi, a volte drammatiche. La cronaca recente ha reso tutti più consapevoli del problema e il mondo della ricerca può fare molto per contribuire ad un cambio di passo nella gestione delle infrastrutture e nella consapevolezza del rischio».

«Il Consorzio – aggiunge Dall’Asta – è un’importante occasione per mettere a disposizione della collettività le esperienze teoriche e sperimentali dei maggiori centri di ricerca nazionali che si occupano di infrastrutture, con l’obiettivo di dare il nostro contributo alla soluzione di un problema sempre più attuale che richiede con urgenza soluzioni innovative ed efficaci».

La cerimonia di firma di costituzione del consorzio si è svolta ieri nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa.