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Università di Macerata, un dottorando selezionato dalla Japan Foundation

Nicola Costalunga del corso di "Global Studies. Justice, Rights, Politics" ha vinto una prestigiosa borsa di studio per un soggiorno all'estero. Trascorrerà un anno all'Università di Osaka per il suo progetto di ricerca sui sindacati in Giappone

MACERATA – Altra soddisfazione per l’Università di MacerataDopo Simona Tiribelli, un secondo dottorando del corso di “Global Studies. Justice, Rights, Politics” dell’Università di Macerata ha vinto un’altra prestigiosa borsa di studio per un soggiorno all’estero. Si tratta di Nicola Costalunga, selezionato, fra domande provenienti da tutto il mondo, dalla Japan Foundation, un’emanazione del Ministero degli Affari esteri giapponese.

Il programma di finanziamento è riservato a ricercatori che abbiano una buona conoscenza della lingua giapponese e che intendano svolgere un lavoro di studio scientifico in Giappone all’interno di centri di ricerca, istituti e università. Costalunga, trentaduenne originario di Thiene in provincia di Vicenza, laureato presso l’università Ca’ Foscari di Venezia con un’esperienza lavorativa all’interno di un sindacato italiano, trascorrerà un anno di ricerca all’Università di Osaka per il suo progetto di ricerca sui sindacati in Giappone.

«Ho una passione innata per la diversità culturale e sociale», ha detto Costalunga, motivando il suo interesse per il Giappone. «A questo si aggiunga che, durante gli anni Novanta, la figura Giappone risultava imperante, per quanto riguarda modelli e immagini, nella comunicazione visiva del tempo. In particolar modo, durante il percorso universitario, ho sviluppato uno spiccato interesse nell’approfondire questa tematica della diversità, comparandola con le peculiarità italiane proprio da un punto di vista sociale e culturale».

Gli studi a Macerata sono stati il trampolino. «Il percorso di dottorato presso l’Università di Macerata – ha aggiunto – è stato la miccia e, al tempo stesso, la ragione principale, perché ha incentivato il mio interesse a tematiche che non avevo mai pensato di poter approfondire nel corso del mio percorso di studi e della mia vita. In tutto ciò devo ringraziare i miei relatori, i professori Pavolini e Busilacchi, che mi hanno dato dei consigli estremamente preziosi per la mia ricerca, e la professoressa Barbisan, coordinatrice del corso di dottorato, che mi ha aiutato e sostenuto. In particolare, le possibilità che mi sta fornendo il corso di dottorato in “Global Studies. Justice, Rights, Politics” nella sua prospettiva interdisciplinare sono estremamente importanti per poter dare alla mia ricerca un respiro più ampio e possibilità che prima non avrei mai pensato».