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Uova di Pasqua, ecco come scegliere quelle buone al giusto prezzo

Sono la gioia di ogni bambino anche se si fa sempre meno caso alla qualità del cioccolato, al suo peso e al costo unitario. Tre consigli per un acquisto bello e buono

Uova di cioccolato, colombe e altre tipicità saranno i protagonisti delle tavole di Pasqua, ma bisogna fare attenzione ai prezzi e alla qualità. Ecco allora i consigli utili ai consumatori che, nei prossimi giorni, saranno alle prese con l’acquisto dei prodotti tipici.

Le uova di cioccolato sono una “derivazione” delle uova sode che venivano colorate in occasione della Pasqua; oggi sono la gioia di ogni bambino, anche se si fa sempre meno caso alla qualità del cioccolato, al suo peso e al costo unitario.

Pur essendo tutta la cioccolata sicura dal punto di vista nutrizionale, la quantità di cacao è determinante per differenziare un cioccolato di pregio da uno di minore valore: un cioccolato fondente in cui il cacao è molto superiore al 50 per cento, ad esempio, dovrebbe costare di più di un cioccolato al latte, anche se non sempre è così.

Ecco a cosa fare attenzione
– è sempre bene leggere attentamente le etichette, facendo attenzione alla data di scadenza del prodotto e alla qualità del cioccolato: solo il “cioccolato puro” non contiene oli tropicali oppure altri grassi vegetali; in caso contrario, deve essere riportata la dicitura “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”, che deve essere ben visibile e chiaramente leggibile in modo da essere di facile e immediata consultazione per il consumatore;

– nelle etichette viene riportata la natura dei grassi vegetali aggiunti (se contiene olio di palma o altri oli deve esserci scritto): di conseguenza indicare “senza olio di palma” è pleonastico e serve solo a trarre in inganno i consumatori;

– Non dimentichiamo, infine, che l’etichetta può fornire indicazioni utili anche sul prezzo adeguato del prodotto: considerato il contenuto in cacao della cioccolata (inferiore al 50%) e valutati i costi di produzione, di confezione e della sorpresa, un prezzo ragionevole dovrebbe aggirarsi tra i 35 e i 45 euro al Kg.


Un discorso analogo si può fare con le colombe, i cui costi possono variare in funzione non tanto della qualità e della sicurezza, quanto delle strategie di vendita.
È infatti possibile trovare una colomba della stessa marca con prezzi molto diversi tra i vari punti di vendita: in alcuni casi si tratta di vendite “civetta” per indurre i consumatori a fare altri acquisti nello stesso esercizio commerciale.
«Bisogna soltanto evitare di abboccare e di limitarsi ad acquistare soltanto i prodotti i cui costi sono effettivamente convenienti. È inoltre bene ricordare per le colombe esistono dei disciplinari di produzione che dicono come debbono essere fatte», spiega Adiconsum Marche.

Alcune uova decorate

Molti negozi e supermercati stanno promuovendo troppo presto questi prodotti: non è raro trovare uova di Pasqua in vendita già dalla prima settimana di gennaio.
«Stop alla vendita “precoce” delle uova di Pasqua, perché un consumatore su quattro ne ha già mangiato uno intero e in questo modo si alimenta l’epidemia di obesità, dilagante anche in Italia soprattutto fra i bambini. È l’allarme lanciato dalla Royal Society of Public Health (Rsph) inglese, secondo cui le tattiche di vendita sempre più aggressive stanno esponendo a forti rischi la salute dei consumatori», spiega Adiconsum Marche.

Ecco cosa dice lo studio – A più di tre settimane dalla domenica di Pasqua, il 50% dei britannici ha già comprato e mangiato almeno mezzo uovo di cioccolato, e appunto il 23% ne ha mangiato già uno intero. E se si considera che un uovo di Pasqua medio contiene quasi tre quarti dell’apporto calorico giornaliero raccomandato per un adulto, si comprende la dimensione del problema.
 Secondo un sondaggio effettuato su 2.000 persone – riporta il Telegraph on line – più di tre quarti degli adulti sono convinti che i supermercati mettano in vendita troppo presto i dolci pasquali. E più dei due terzi delle persone intervistate pensano che i rivenditori sfruttino troppo le festività e le occasioni speciali per pubblicizzare e vendere alimenti non salutari, con il 38% che afferma che la propria dieta diventa meno sana del normale quando ci sono queste occasioni. Circa il 57% dei genitori afferma inoltre che il proprio bambino viene continuamente tentato dai dolcetti a tema pasquale esposti vicino alle casse dei supermarket.