URBINO – Il mondo accademico, l’Università e Urbino sono in lutto per la scomparsa di Giovanni Bogliolo, ex rettore dell’Ateneo urbinate.
«Il professor Giovanni Bogliolo ha raccolto una difficile eredità: quella di succedere a Carlo Bo – dichiara il rettore Vilberto Stocchi – Durante gli anni del suo rettorato ha vissuto momenti difficili, soprattutto quando è stato avviato il processo di statalizzazione del nostro Ateneo. A questo gravoso impegno egli ha dedicato tutte le sue energie offrendo un contributo importante alla realizzazione di un Progetto che di fatto ha reso la nostra Università più solida e in grado di meglio competere a livello nazionale e internazionale. Per questo l’Ateneo gli è profondamente grato. Rinnovo alla famiglia, e in particolare al professor Alessandro Bogliolo, i sensi del nostro unanime cordoglio per questa grave perdita».
Nato a Laigueglia nel 1938, laureato nel 1961 era arrivato a Urbino nel 1968 per insegnare Lingua e Letteratura Francese. Nel 1981 era diventato professore ordinario. Poi preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere.
È stato rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” dal 2001 al 2009. Furono anni difficili per via della statalizzazione dell’Università, ma seppe imporsi per un rilancio dell’ateneo urbinate.
«Sono commosso e rattristato per la scomparsa del professor Giovanni Battista Bogliolo, già magnifico rettore dell’Università degli Studi di Urbino. Rivolgo a suo figlio Alessandro e a tutta la sua famiglia l’espressione delle mie più sincere condoglianze, anche a nome di tutta l’amministrazione comunale – sottolinea il sindaco di Urbino Maurizio Gambini – Al professor Bogliolo va riconosciuto il merito di aver saputo raccogliere l’eredità lasciata dal suo illustre predecessore Carlo Bo e di aver traghettato la nostra Università durante il complesso processo di statalizzazione, che ha sancito un passaggio cruciale nel sistema universitario urbinate.
Ricordiamo un docente appassionato e attento, che ha dedicato la sua intera vita professionale all’ateneo della nostra città, coltivando, allo stesso tempo, una visione aperta e internazionale; con la sua opera di traduttore ha dato un contributo significativo allo sviluppo degli studi sui grandi autori della letteratura francese. La sua scomparsa tocca da vicino la nostra comunità e la nostra città, alla quale è sempre stato legato».
I funerali si terranno sabato 2 novembre alle 11.15 nella chiesa di San Domenico.