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Jesi, al via le vaccinazioni anti-covid dei medici di famiglia

Sono circa una sessantina i dottori e gli assistenti che hanno aderito. Guglielmo Cherubini: «È l'unico modo per affrontare e sconfiggere questo virus»

Il vaccino Covid

JESI – Sono circa una sessantina gli operatori sanitari che si stanno vaccinando contro il covid-19. Medici di famiglia e assistenti, che da questa mattina, 12 gennaio, stanno ricevendo la prima dose del vaccino contro il virus. È la prima linea di difesa contro l’epidemia, che tanto ha pagato in termini di vite umane e che continua, nonostante le difficoltà, a sostenere i pazienti.

«Ci teniamo a dare questo segnale – afferma il medico Guglielmo Cherubini, che si occupa di coordinare il lavoro dei colleghi per la zona di Jesi e la Vallesina -. Questo è l’unico modo per affrontare e sconfiggere il virus. Siamo pertanto pronti, quando sarà il momento, per la vaccinazione di massa. Così come lo siamo stati nelle altre occasioni, a partire dagli screening».

La vaccinazione contro il Covid. A riceverla dal dottor Maurizio Cantarini, il dottor Moreno Ciattaglia

Tutti possiamo capire che non si vive soltanto da soli e per sé stessi. Era stato lo stesso dottor Cherubini ad affermarlo lo scorso marzo, durante la prima ondata. «Il virus ci invita a riflettere, meditare, non tanto sulla nostra fragilità (cosa che ci angoscia da sempre e ci angosciava anche prima), ma su concetti che ritenevamo scontati, come, ad esempio sulla nostra idea di libertà. Ciascuno di noi è individualmente responsabile della salute degli altri e del bene comune molto più di quanto ordinariamente lo percepisca. Tutti possiamo cogliere la lezione dell’interdipendenza declinandola come educazione alla tutela della propria salute, responsabilità verso gli altri, dovere di solidarietà verso le persone più fragili, anche perché l’epidemia ci insegna che i più fragili da un momento all’altro potremmo essere proprio noi. Tutti possiamo capire che non si vive soltanto da soli e per sé stessi».

Il dottor Giuliano Sebastianelli

Tutto pronto, intanto, per lo screening di massa al palazzetto dello sport, nelle giornate del 16, 17 e 18 gennaio. La Regione Marche ha stabilito che il numero di tamponi sarà di circa 6.500, per questo è obbligatorio prenotarsi. Il tampone è consigliato per contrastare il diffondersi dell’epidemia. Possono farlo tutti i residenti e i non residenti che soggiornano per motivi di lavoro o di studio nei seguenti Comuni: Jesi, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Castelplanio, Cupramontana, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monteroberto, Morro d’Alba, Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, San Paolo di Jesi e Staffolo.

Non possono fare il tampone: persone che hanno sintomi che indichino un’infezione da covid-19; persone attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo; persone in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi; persone attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario; persone che hanno già prenotato l’esecuzione di un tampone molecolare; persone che eseguono regolarmente il test per motivi professionali; minori sotto i 6 anni; persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie comprese le case di riposo pubbliche e private.