ASCOLI PICENO – La polemica sollevata dal Pd di Ascoli contro la Regione circa l’assenza di punti di vaccinazione per over 80enni nei paesi dell’area dei Monti Sibillini, dove è forte la presenza di anziani, ha smosso solo parzialmente le acque. Perché se qualcosa comincia a muoversi nella vallata del Tronto, nulla è cambiato invece sul fronte montano.
L’ipotesi annunciata da Fabrizio Vergari, presidente dell’Unione Montana dei Sibillini, di aprire un laboratorio per il servizio a Comunanza – località baricentrica per i borghi montani del Piceno – non ha avuto ancora seguito. Il confronto tra Area Vasta 5 dell’Asur e assessorato regionale alla sanità è ancora in corso, ma fino ad ora senza risultati: «Forse lunedì avremo una risposta», si limita a dire Vergari.
In questa situazione, che vede la possibilità di somministrazione del vaccino che dovrebbe coprire dal rischio covid solo ad Ascoli, presso la Casa della Gioventù e San Benedetto, presso il Palasport Speca, si muovono alcuni Comuni della vallata del Tronto e dell’entroterra collinare.
A cominciare da quello di Spinetoli, che in collaborazione con i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri ha attivato un servizio di trasporto gratuito degli anziani. Con tre punti di ritrovo per i richiedenti, previa prenotazione: piazza Kennedy a Pagliare del Tronto, Piazza Leopardi a Spinetoli e il piazzale della farmacia comunale.
In aiuto degli over 80, magari soli o con problemi di deambulazione che aspirano a farsi il vaccino già dal 20 febbraio, come previsto dal programma regionale, anche i comuni di Arquata e Roccafluvione. Nel paese simbolo del terremoto, l’amministrazione comunale ha disposto che un dipendente sarà a disposizione dei residenti per facilitare le operazioni di prenotazione del servizio. Nel secondo invece, 10 km a nord di Ascoli, ci si può rivolgere direttamente al Municipio per un supporto nelle procedura.
Nell’Ascolano già nelle prime ore di attivazione delle procedure, vi erano state 4 mila prenotazioni per le vaccinazioni. Un numero elevato di richieste che sta ancora crescendo e al quale bisognerà far fronte in maniera puntuale ed efficiente. Anche a favore di quelle migliaia di anziani fragili e senza rete familiare, che vivono nei tanti borghi e frazioni di montagna lontani dai centri più grandi e attrezzati. Tutto ciò nell’attesa che l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini metta in pratica la promessa di una vaccinazione domiciliare da far realizzare in collaborazione con i medici di famiglia.