MACERATA – Mancano pochi giorni per l’avvio della campagna vaccinale di quest’anno e a preoccupare i farmacisti sono gli approvvigionamenti e le quantità che il Ministero, in quest’anno segnato dall’emergenza pandemica, distribuirà sul territorio nazionale.
«A oggi in merito alla diffusione dei vaccini antinfluenzali non ci sono ancora linee precise e non sappiamo quanti saranno destinati alle farmacie territoriali – spiega Luciano Diomedi, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata -. Normalmente infatti ce ne sono alcuni che sono gestiti dall’Asur mentre altri che vengono dati direttamente alle farmacie per una vaccinazione volontaria su autorizzazione del medico di base».
E il problema riguarda proprio i quantitativi. «Se l’anno scorso o negli anni passati c’è stata meno adesione, prevediamo invece per quest’anno – legato all’emergenza pandemica – una sensibilità e quindi una richiesta maggiore da parte dei cittadini – continua Diomedi -. Vorremmo evitare che si possa venire a creare quanto accaduto con le mascherine: cioè che le persone vanno alla ricerca del farmaco o del dispositivo di protezione e non lo trovano. Crediamo infatti che quest’anno le richieste saranno ben maggiori del quantitativo previsto e stabilito dal Governo e non possiamo trovarci nella condizione di contingentarlo come non possiamo decidere a chi darlo in base alla tempistica con la quale viene richiesto».
Il vaccino anti-influenzale normalmente viene eseguito tra ottobre e novembre – anche se quest’anno tutto potrebbe essere anticipato a causa del Covid – ma i farmacisti sono in attesa di sapere quali saranno le modalità e soprattutto le quantità destinate alla vaccinazione volontaria. Il rischio è quello di trovarsi dunque davanti al problema dell’approvvigionamento come ha anche dichiarato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani Andrea Mandelli.
Secondo i farmacisti infatti la campagna vaccinale di quest’anno renderebbe necessario quasi un raddoppio del numero di vaccini per le farmacie.