Attualità

Vaccino, somministrata metà delle dosi nelle Marche. Acquaroli: «Non abbassiamo la guardia»

Il presidente Acquaroli in un post su Facebook fa il punto sullo stato delle vaccinazioni. Ieri sera la nostra regione era al quarto posto in Italia per numero di somministrazioni, con quota 50,8%

Immagine di repertorio

ANCONA – «Nella classifica di ieri sera del Ministero della Salute la Regione Marche risulta al quarto posto per i vaccini somministrati». Il presidente della Regione Marche Acquaroli in un post su Facebook esprime soddisfazione per i numeri raggiunti sul territorio regionale dalla vaccinazione contro il covid-19. La fotografia del governatore si riferisce alla serata di ieri 7 gennaio, come specificato dallo stesso presidente, una situazione in continua evoluzione, dal momento che l’aggiornamento dei dati forniti dalle regioni è costante e il quadro cambia di ora in ora.

In ogni caso ieri sera le Marche avevano toccato quota 50,8% vaccini somministrati su 17.770 dosi giunte nei 7 hub individuati sul territorio regionale, «ben 8 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale del 42,2%» scrive Acquaroli. Il presidente rimarca che «in Italia ieri abbiamo avuto davanti solo Veneto, Toscana e Lazio, a testimonianza di come il nostro piano regionale vaccini sia entrato a pieno regime».

La situazione fotografata nella serata di ieri sui numeri delle vaccinazioni anti covid in Italia

«Non dobbiamo abbassare la guardia – prosegue il presidente -, ma ringrazio di questo risultato significativo l’Assessore, i dirigenti e tutti gli operatori sanitari, che stanno garantendo il massimo impegno per la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini marchigiani». Nei giorni scorsi il Pd aveva lamentato ritardi nella campagna vaccinale nelle Marche.

Francesco Acquaroli

Intanto per oggi – 8 gennaio – è atteso il “verdetto” relativo alla colorazione delle Marche da lunedì 11 gennaio. Oggi si conoscerà quale è l’indice Rt della nostra regione, un parametro che potrebbe far scivolare la nostra regione in area arancione visto il giro di vite operato dal Consiglio dei Ministri che ha ridotto le soglie che definiscono la collocazione delle regioni in base alle fasce di rischio individuate.

Se infatti in questo momento in zona arancione vengono collocate le regioni con Rt fino ad 1,25, con le nuove misure per finire in questa fascia di rischio basterà avere un Rt fino ad 1, mentre in zona rossa finiranno le regioni con Rt da 1,25, quando attualmente questa fascia di rischio scatta con Rt da 1,50.