ANCONA – Con le vacanze alle porte, le Regioni stanno discutendo dell’ipotesi di somministrare il vaccino contro il covid in vacanza. Una organizzazione tutt’altro che semplice, quella della vaccinazione di massa nei luoghi di villeggiatura, sia dal punto di vista logistico, che di fornitura delle dosi di vaccino che andrebbero spostate da una regione all’altra.
Per questo l’invito del commissario Figliuolo era stato quello di programmare le vacanze in base alla vaccinazione, così da fare il possibile per ricevere il richiamo nei tempi stabiliti con un rinvio al massimo di pochi giorni.
«Sui vaccini in vacanza è in corso una interlocuzione tra le Regioni – dichiara l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – e a fronte di una prima posizione del Commissario Figliuolo, che voleva escludere questo problema, man mano per ragioni inerenti la possibilità di favorire il flussi turistici, si è aperto questo canale».
Le Marche «fino a questo momento» sono «in grado di poter fare l’interscambio automatico tramite il sistema Poste con la Lombardia, e non con altre Regioni, ma stiamo ragionando» spiega, sottolineando che «solo nella giornata di ieri sono arrivate circa 400 telefonate ai centri Cup da parte di marchigiani che chiedono di fare la seconda dose in vacanza, in altri posti».
Ma riuscire «a collegare il vaccino per i marchigiani che vanno in vacanza in Campania piuttosto che in Puglia, non è una operazione facile da realizzare, tuttavia la stiamo organizzando sulla base della concertazione tra tutte le Regioni: non è un problema solo delle Marche – spiega -, deve essere risolto a livello di conferenza delle Regioni e soprattutto coordinato dal Commissario Figliuolo».
Sul fronte del turismo, secondo Saltamartini c’è anche un altro problema, quello degli studenti che chiedono di andare all’estero. «Sono numerosissimi gli studenti» che chiedono di «anticipare la vaccinazione e per questi stiamo cercando di prevedere il Johnson & Johnson che preveder una dose unica».
Accanto a questo c’è un «numero elevatissimo di marchigiani iscritti all’Aire che chiedono di tornare in Italia: la vaccinazione di questi è consentita nel nostro Paese – prosegue -, ma c’è qualche difficoltà perché ci sono cittadini che ad esempio hanno ricevuto la prima dose Pfizer a Boston, ieri c’è stato un caso di questo tipo, e vorrebbero la seconda dose di Pfizer, ma per noi è un problema perché non siamo in grado di far scegliere il vaccino che viene inoculato sulla base del rifornimento che ci viene dal commissario».
Per questo riorganizzare la vaccinazione per tipologia di vaccino «è una operazione abbastanza complicata, ma siamo qui anche per ragionare sulle eccezioni e c’è uno sforzo massimo degli uffici».