Tutta la Vallesina in rosa, dai cappellini agli striscioni, si attende il passaggio dei corridori del Giro. Un evento che fa battere il cuore di tutti. Ci siamo quasi e ovunque spuntano scritte, murales, striscioni. A Mazzangrugno e Santa Maria Nuova, in particolare lungo la strada che segmenta la frazione e lungo la Sp362 stamattina le scritte sull’asfalto inneggiavano a Scarponi, a “Jesi muntobè” e al fatto che tra i corridori ci sia Nibali, un attesissimo ritorno. “W la fuga”, perché staccare la compagine significherà volare verso il traguardo che per la tappa numero 10 è stata posta a Jesi lungo viale della Vittoria in corrispondenza dell’ex ospedale demolito. “Mazzangrugno – Viva il Giro d’Italia, viva i corridori” compare sul muro di un edificio, e sulla chiesa e nei luoghi più frequentati del paese di Santa Maria Nuova sono spuntati striscioni di attesa e saluto del Giro, così come ad Agugliano lungo la strada l’associazione sportiva Pedale Aguglianese non ha voluto far mancare il suo saluto. Così un po’ ovunque, segno di quanto il Giro d’Italia sia atteso dopo 37 anni nella nostra città e in Vallesina.
Un amore per questo nobile sport condiviso anche dalle società sportive del territorio: allo stadio Carotti di Jesi sono comparse bandierine e manifesti perché anche la Jesina Calcio a suo modo omaggia il Giro, mentre la Jesina Pallanuoto sabato scorso nel derby contro Osimo ha fatto scendere in vasca i suoi atleti con un costume realizzato appositamente per onorare l’arrivo della tappa. Maglia e costume rigorosamente rosa, per un tocco glamour per i ragazzi di mister Gigio Traini. E c’è pure chi non manca di far sorridere, come sempre, più di sempre.
Due i personaggi da tener d’occhio: Luigi Paoloni, titolare della storica tabaccheria di via Gallodoro a Jesi che non solo ha inscenato un siparietto di tifo sull’Inno d’Italia, ma ha anche lanciato due idee. La maglia rosa “Io c’ero” per chi volesse testimoniare la sua presenza alla manifestazione e il vino del Giro, rigorosamente Verdicchio dei Castelli di Jesi.
L’altro personaggio è Antò delle Giostre, il giostraio stranoto in città e un po’ ovunque, perché si sposta in bici sempre, d’estate e d’inverno, di giorno e in piena notte, sfidando intemperie, casualità e fortuna. Finito per terra più di una volta si è sempre rialzato ed è sempre ripartito in sella macinando km, riuscendo sempre a trovarsi nei luoghi di ritrovo e dove c’è festa. Oggi un simpatico omaggio anche per lui: una scritta gigante sulle curve di Mazzangrugno realizzata da qualche buontempone: “Antò delle giostre ve stacca tutti”.