OSIMO – Il caro vita pesa sul turismo, si sa, e mai come ora, che il periodo natalizio si avvicina, le imprese che gravitano attorno al settore se ne accorgono. «In tutte le strutture che restano aperte per Natale e Capodanno riscontro una minore propensione alla spesa. Il territorio piace ma rispetto allo scorso anno c’è maggiore incertezza da parte dei potenziali clienti – dice Roberto Biondini, presidente dell’associazione Abc turismo che raggruppa almeno una ventina tra agriturismi, bed and breakfast e country house della vallata del Musone e non solo -. Molte strutture poi scelgono di non aprire perché, con i costi dell’energia così elevati, farlo non sarebbe remunerativo. Se ne riparla la prossima primavera-estate ormai quando riprenderà anche la voglia di vacanza e di Marche».
La richiesta
Il discorso vale anche per tantissime strutture site nella Riviera del Conero che hanno deciso di riaprire tra marzo e aprile proprio per non dover far fronte all’aumento dei costi, non rapportato alle entrate. «Per gli aumenti indiscriminati delle bollette e delle forniture (ad esempio delle lenzuola, solo per citarne uno), vorremmo implementare la rete interna sviluppando delle partnership con le reti di fornitura – continua Biondini -. In questo modo riusciremmo a renderci più attrattivi nei confronti dei nuovi soci e a portare avanti delle iniziative, avendo maggiori economie di scala. In cambio garantiamo affidabilità, continuità e visibilità ai nostri partner e fornitori. La voglia di far rete, aggregazione, rimane comunque forte da parte delle microimprese che, trovandosi di fronte a queste eccessivi aumenti di tutti i costi, non possono fare altro che offrire una tentativo di risposta comune».