VALMUSONE– La situazione nella zona sud di Ancona presenta una gravità che sta spingendo le autorità a prendere decisioni in settimana che potrebbero prevedere un rafforzamento della zona gialla o addirittura il passaggio in zona arancione. La Cna sostiene che le misure di contenimento della pandemia spettano inevitabilmente alle autorità sanitarie e agli enti locali preposti in base ai dati raccolti e alle analisi degli organismi tecnici. Dall’altro però il presidente Marco Tiranti afferma che, considerato che tali misure restrittive incidono sulle attività economiche, in particolare ristorazione, commercio, attività ricreative, turismo, devono essere accompagnate da fondi di ristoro.
«La vastità della zona e il numero di attività coinvolte non permette ai soli comuni di poter approntare misure economiche efficaci per evitare che questi settori ne risentano pesantemente: occorre l’intervento della Regione Marche perché la zona possa avere adeguati fondi perduti nel momento in cui si decida di prendere le misure restrittive – dice -. Il momento è difficile, le notizie di stampa ci preoccupano, ma siamo coscienti che occorre restare uniti e lavorare tutti insieme per sconfiggere questa pandemia. Siamo ben coscienti che la salute dei cittadini deve essere il primo obbiettivo delle nostre istituzioni, ma i comuni di zona e la Regione hanno anche il compito di salvare le centinai di imprese e i dipendenti che lavorano nei settori che saranno colpiti da eventuali misure restrittive. La Regione non ci deve lasciare soli: è arrivato infatti il momento di capire quanto la zona a Sud di Ancona è importante per le Marche.
Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo, una delle città più colpite dal contagio e dove sono stati riscontrati almeno 28 casi di variante inglese, incalza la Regione sull’importanza dello screening e chiede misure ad hoc per scongiurare la microzonazione. «Estendere lo screening e il contact tracing in maniera capillare e tempestiva, come da indicazioni formulate del Comitato tecnico scientifico dell’Asur Marche, che ha raccomandato di attenersi esattamente a quanto effettuato con il cluster epidemico di Tolentino e Pollenza, chiedo questo alla Regione – dice -. In particolare chiedo di sottoporre a screening tutta la popolazione scolastica (studenti, docenti e personale ata) attraverso tamponi molecolari, test antigenici o altra modalità ritenuta necessaria per tarare provvedimenti adeguati a tutela dell’incolumità pubblica e a contenere la diffusione del contagio».
I dati contano ad oggi 282 positivi, in ulteriore aumento rispetto ai giorni scorsi sulla spinta della variante inglese accertata in ambito scolastico. «I numeri crescono in maniera costante soprattutto per quanto riguarda la fascia degli under 14 ma escludo una chiusura dei luoghi pubblici perché provocherebbe solo uno spostamento degli assembramenti giovanili in altre location così come reputo contraddittoria l’eventuale chiusura totale dei plessi scolastici a fronte di un via libera su altri ambiti come quello sportivo o sociale». Il sindaco Ascani ribadisce la propria contrarietà ad un lockdown generalizzato e ad una microzona rossa appunto, auspicando piuttosto misure mirate e condivise tra i Comuni della Valmusone, previa individuazione e analisi dell’origine del focolaio. L’istituto comprensivo “Soprani”, dove sono emersi la maggior parte dei casi tra “Rodari” e “Cialdini”, rimane in Dad almeno fino a sabato 20 febbraio. «Continuiamo a monitorare puntualmente la situazione all’istituto comprensivo “Mazzini” e al “Sant’Anna” dove non si escludono chiusure parziali in relazione all’andamento epidemiologico».
Loreto “corre da sola”: è esecutiva da oggi (16 febbraio) l’ordinanza del sindaco Moreno Pieroni di chiusura delle aree pubbliche mentre domani (mercoledì 17) sarà in vigore quella che chiude le scuole di ogni ordine e grado, entrambe valide fino al 28 febbraio. Chiusa anche la mostra su Raffaello al Bastione Sangallo.