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Osimo vanta un bilancio sano: spazio agli investimenti culturali

Lo spiega l'assessore a Bilancio e Cultura Mauro Pellegrini, enunciando il restauro e la messa in sicurezza di diversi beni culturali e le nuove infrastrutture

Il teatro osimano
Il teatro osimano

OSIMO – «Il presupposto fondamentale per una buona amministrazione pubblica e per conseguire l’efficacia delle scelte programmatorie è dato indubbiamente da una sana gestione del bilancio pubblico. Anche nell’esercizio finanziario del 2021 tale obiettivo è stato centrato: prendendo infatti a riferimento gli otto parametri fissati dal legislatore nazionale ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario, il bilancio del Comune di Osimo presenta tutti gli indicatori anzidetti in segno positivo». Lo dice l’assessore a Bilancio e Cultura Mauro Pellegrini spiegando in dettaglio in che cosa consiste un bilancio sano: «Degno di nota è inoltre il fatto che i tempi dei pagamenti del Comune di Osimo sono al di sotto del termine di trenta giorni indicato dal legislatore. Infine, in quest’esercizio finanziario segnato purtroppo dal protrarsi della pandemia, l’amministrazione comunale ha utilizzato in larga parte i fondi Covid non tanto per coprire minori entrate, bensì per concedere contributi per circa 535mila euro per sostenere le utenze per la Tari per circa 475mila euro e per sostenere i maggiori costi dovuti al Covid delle società partecipate Asso e Osimo servizi per 115mila».

Il restauro e la messa in sicurezza dei beni culturali

Spazio agli investimenti in cultura dunque. Il 2021 ha visto concluso la prima parte del restauro delle statue acefale all’interno del lapidarium comunale: il lavoro sarà completato nel 2022 quando, appena approvato il bilancio di previsione, sarà affidato l’incarico per il restauro delle rimanenti quattro statue assieme ad un progetto illuminotecnico per valorizzare ulteriormente questo splendido spazio archeologico che caratterizza la città dei “senza testa”.

Sempre nel 2021 sono iniziati i lavori di restauro dei due Globi, i due preziosi mappamondi conservati all’interno della biblioteca comunale cittadina: il Globo Terrestre (1744) e il Globo Celeste (1695), portati a Firenze. Altra operazione molto importante a tutela del patrimonio artistico della città è stata la messa in sicurezza di tutte le opere presenti all’interno del Museo Civico.

«Come è noto, i locali del Museo civico, che il Comune detiene in locazione dall’Istituto Campana, sono stati dichiarati inagibili nel 2017 a seguito degli eventi sismici del 2016. L’amministrazione comunale pertanto, nelle more della ristrutturazione dei locali che dovrà operare l’Istituto Campana, ha messo in campo una duplice strategia: da un lato ha messo in sicurezza, nel mese di dicembre, le opere d’arte in un nuovo deposito individuato alla scuola del Seminario vescovile, e dall’altro, in un proficuo rapporto di collaborazione con la Diocesi, ha spostato alcune opere presenti nel Museo civico nel Museo Diocesano della città di Osimo: ora infatti i visitatori potranno ammirare, all’interno del Museo Diocesano, alcune straordinarie opere della collezione civica: non solo il restaurato Polittico dei fratelli Vivarini ma anche la preziosissima scultura lapidea “Madonna col bambino” e i tre affreschi, provenienti dal Monastero di San Niccolò, attribuiti ad Andrea da Bologna». Segno tangibile di questa sinergia è la mostra, inaugurata il 18 dicembre scorso al Museo Diocesano, “Tra bolle e sigilli. Papato e francescani nelle Marche del Duecento”, che intende proporre un percorso tematico attraverso una serie di lettere papali, opportunamente selezionati tra la ricca documentazione conservata presso l’Archivio storico della Provincia marchigiana dei Minori Conventuali, dal 2018 trasferito dalla sua sede storica, San Francesco alle Scale di Ancona, al convento di San Giuseppe da Copertino a Osimo.

Le infrastrutture della città

L’intervento di riqualificazione dei locali ex Cinema ed ex Banda porterà non solo alla realizzazione della nuova biblioteca francescana ma anche di un altro spazio culturale fondamentale per la città: un nuovo auditorium di proprietà comunale di 99 posti.

I lavori inizieranno a breve e sarà pronto probabilmente entro il 2022. Sarà poi realizzato un recupero funzionale dei locali sottostanti il teatro La Nuova Fenice di Osimo, i magazzini Campanelli, assieme al recupero di un altro locale adiacente di proprietà comunale. I magazzini, inutilizzati da decenni, di fatto costituiscono la sostruzione del palcoscenico e di parte della platea del settecentesco teatro e quindi rappresentano un unicum con la struttura di proprietà pubblica. L’ambiente è suggestivo per l’imponenza dei pilastri e delle volte e per la perfezione costruttiva delle nervature e delle modanature, che ne fanno un esempio significativo dell’arte muraria di fine Ottocento. Il Comune, che ha già acquistato gli ex magazzini Campanelli, nella scorsa variazione di bilancio di novembre, sulla scorta del progetto definitivo, ha finanziato l’intervento complessivo di euro 915mila euro, di cui 350mila finanziati con fondi europei.

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