Ancona-Osimo

Ancona, venti bici elettriche dimenticate nelle gallerie dello stadio Del Conero

I mezzi potrebbero tornare in funzione, con una nuova batteria. L'assessore Daniele Berardinelli: «Una scoperta che stupisce e che avvilisce»

Le biciclette elettriche in questione

ANCONA – Venti biciclette elettriche nuove, dimenticate dalle precedenti amministrazioni comunali nelle gallerie dello stadio Del Conero. La scoperta è stata fatta in seguito a una segnalazione e a un sopralluogo effettuato insieme all’assessore Daniele Berardinelli e ha dell’incredibile: sono quindici biciclette a pedalata assistita di colore blu e cinque rosse con forma diversa, con ampio cestino posteriore. Quelle blu sono del 2007, modello Camaleo, e sono state prodotte dalla ditta EVF-Faam che allora si trovava a Monterubbiano, nel Fermano, ditta poi trasferitasi nel Casertano in seguito all’acquisizione da parte del gruppo Seri Industrial. Un listino di biciclette elettriche di quell’anno, il 2007, definisce il prezzo di quei mezzi: circa 1200 euro ciascuno, per un totale complessivo di circa 25mila euro, denaro pubblico speso non certo nel modo migliore, visto che da sedici anni quelle biciclette giacciono nelle buie gallerie dello stadio di Passo Varano, molte ancora incellophanate, prive di batteria, eppure con tanto di sella ergonomica, cambio shimano, ammortizzatori, freni a disco e addirittura con un bauletto posteriore con il logo del Comune di Ancona. Mezzi che potrebbero essere utilizzati da qualcuno e che invece riposano sotto le gradinate dello stadio da una vita.

Di positivo c’è che quelle bici presto potrebbero essere rimesse in funzione, come spiega l’assessore Daniele Berardinelli al termine del sopralluogo: «Avevamo avuto notizia di queste biciclette abbandonate nel parcheggio degli Archi. Poi però non sapevamo più dove fossero finite. Con questo sopralluogo abbiamo verificato che in effetti ci sono quindici biciclette ben attrezzate, con tanto di bauletto, più altre cinque di modello diverso, con un trasportino. Un peccato che siano state lasciate lì ancora in ottime condizioni, diverse incellophanate, tutte con il marchio del Comune». Dunque potrebbero essere riutilizzate: «Una scoperta che stupisce e avvilisce – prosegue Berardinelli – anche perché in quegli anni le bici elettriche costavano molto. Ora il mio impegno sarà quello di contattare l’azienda che le produceva, per capire se sono in qualche modo recuperabili e utilizzabili, magari sostituendo la batteria o parti che con il tempo si fossero deteriorate. Sicuramente ci proveremo, stavamo proprio ragionando su come sostenere la mobilità elettrica in città e stavamo ipotizzando l’acquisto di un certo numero di biciclette elettriche. Se queste fossero recuperabili partiremmo sicuramente anche con queste, anche se venti bici non sono certo sufficienti per quelli che sono i nostri progetti». Un articolo del Resto del Carlino del settembre 2007, ancora presente online, descrive a cosa dovevano servire quelle biciclette: il Comune le aveva acquistate per gli utenti dei parcheggi scambiatori. Dieci mezzi dovevano essere disponibili al parcheggio Traiano e dieci al parcheggio degli Archi. Agli utenti sarebbe stata consegnata anche una mappa con i percorsi consigliati e con il posizionamento delle rastrelliere nelle principali piazze della città.

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