FABRIANO – Un’altra settimana intera di scioperi degli operai di Elica, settore Cooking, “a scacchiera”, vale a dire reparto per reparto, rallentando di fatto la produzione. Si è partiti oggi, 28 giugno, e si terminerà venerdì 2 luglio, compreso. La mobilitazione continua all’interno degli stabilimenti interessati, con una seconda settimana di mobilitazione, in attesa dell’incontro del 30 giugno convocato, in videoconferenza, dal ministero dello Sviluppo economico. Si protesta contro i contenuti del piano strategico 2021-2023 presentato dalla multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, che prevede: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
Vertenza Elica: Pierpaolo Pullini (Fiom)
«Continuare la mobilitazione si rende necessario perché l’azienda sta continuando con il suo progetto di delocalizzazione, le produzioni stanno uscendo dagli stabilimenti italiani e si rende indispensabile mobilitarci per difendere il lavoro che ci stanno portando via», commenta Pierpaolo Pullini della Segreteria provinciale della Fiom di Ancona e responsabile per del distretto economico di Fabriano che si aspetta da Elica «che non apra alcuna procedura di mobilità dal primo luglio, quando cioè scadrà il blocco dei licenziamenti. Questo vorrebbe dire dar seguito alle parole di apertura e dare il via a una discussione complessa, ma serena, che certamente richiederà dei tempi lunghi e non servono tagliole come la tempistica dettata dalla procedura di mobilità. Il contrario, invece, sarebbe gravissimo e rappresenterebbe una decisione unilaterale inaccettabile. Si vuole ricordare che non esiste alcuna crisi di mercato per Elica, ma il piano che stiamo combattendo serve solo ad aumentare i profitti degli azionisti, delocalizzando le produzioni, impoverendo il territorio con l’idea di accompagnarne la realizzazione con risorse pubbliche. Il 30 giugno saremo pronti a verificare le reali disponibilità tanto annunciate dal management di Elica e anche ad avanzare le nostre proposte per il futuro di Elica sul territorio, in nome di un interesse generale e collettivo, da contrapporre a quelle aziendali e che per forza di cose devono essere sostenute con la lotta e la mobilitazione», conclude Pullini.