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Fabriano, vertenza Elica: Cerioni chiede che non si delocalizzi

Il presidente della Provincia: «Chiediamo governo regionale e governo nazionale di intervenire». Dura presa di posizione anche del Pcl di Ancona che invita gli operai al blocco della produzione e all'occupazione delle fabbriche

Il presidente della Provincia di Ancona e dell'Ata, Luigi Cerioni

FABRIANO – «La delocalizzazione non può essere la risposta, soprattutto in questi momenti». Il commento del presidente della Provincia di Ancona Luigi Cerioni che ha raggiunto uno degli stabilimenti dell’Elica per unirsi al presidio dei lavoratori e dei sindacati a seguito della comunicazione aziendale sull’impatto occupazionale complessivo di circa 400 persone negli stabilimenti di Mergo e Cerreto d’Esi. «Abbiamo appreso con sgomento che ancora una volta programmi di ristrutturazione aziendale prevedono tagli drastici, se non definitivi, della capacità produttiva: questo significa ancora una volta delocalizzare. Ecco, questa non può essere la risposta, soprattutto in questi momenti. Chiediamo al governo regionale e al governo nazionale di intervenire e chiediamo soprattutto all’Azienda di rivedere la sua posizione», ha concluso Cerioni.

Prende una dura e netta posizione sui contenuti del piano strategico presentato dalla multinazionale di Fabriano leader nel settore delle cappe aspiranti anche il Pcl di Ancona. «Gli esuberi annunciati non sono figli del caso, non sono il prodotto della crisi economica aggravata dalla situazione pandemica, sono invece il risultato di un disegno industriale volto a distruggere occupazione per la tutela dei profitti. Serve una risposta dura. Solo il blocco totale della produzione, il blocco in entrata ed uscita delle merci dai siti produttivi e l’occupazione dell’aziende del gruppo Elica sono gli unici strumenti reali e concreti sui quali i lavoratori possono fare affidamento per rivendicare il blocco dei licenziamenti e la salvaguardia dei posti di lavoro sul nostro territorio. Su questi presupposti esprimiamo la nostra vicinanza e massima solidarietà. Noi ci uniremo alle future mobilitazioni che verranno indette dai lavoratori sulle quali chiediamo la massima unità di azione a tutte le realtà più conflittuali attive sul nostro territorio», assicurano dal Pcl.