FABRANO – «La notizia degli oltre 400 esuberi da parte di Elica, con la relativa chiusura dello stabilimento di Cerreto D’Esi e la delocalizzazione del 70% delle produzioni italiane in Polonia è semplicemente inaccettabile», dichiara il consigliere regionale dei Civici Marche, Giacomo Rossi, dopo aver appreso del piano industriale 2021-2023 dell’azienda fabrianese leader nella produzione di cappe ad uso domestico.
«È inaccettabile – continua Rossi – perché non possono essere i lavoratori del gruppo a scontare mere logiche finanziarie che portano a spostare la produzione in paesi terzi a scapito del capitale umano. Dopo tutto quello che il territorio fabrianese ha dovuto pagare e sta pagando, in termini di deindustrializzazione, è inammissibile leggere ancora di piani di ristrutturazione aziendale basati sulle delocalizzazioni. Sembra che la storia, anche recente, non insegni nulla e che ai proclami di attaccamento al territorio seguano sempre azioni opposte».
L’esponente regionale dei Civici Marche plaude «all’iniziativa già intrapresa dalla Giunta di convocare l’azienda per la prossima settimana e spero che la stessa possa ritornare sui suoi passi anche attraverso l’attivazione di una fattiva collaborazione tra Regione Marche e ministero dello Sviluppo Economico: la priorità è difendere un territorio e i suoi tanti lavoratori. Mi auguro, inoltre, che si avvierà un piano di sostegno che possa dare garanzie durature e certe da parte dell’azienda. In passato, infatti, ho seguito di persona insieme ad alcuni lavoratori le vertenze di qualche nota ditta sempre nel fabrianese e conosco bene certe dinamiche che al sostegno pubblico non hanno poi fatto seguire le garanzie attese».
Secondo il consigliere regionale, Giacomo Rossi, «è ora di dire basta, in maniera chiara, alle delocalizzazioni e ai licenziamenti indiscriminati: le persone non sono numeri e le opportunità del mercato globale non possono sempre andare a discapito della tutela dei livelli occupazionali», conclude l’esponente dei Civici Marche.