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Vertenza Elica, i dipendenti manifestano ai cancelli della Fime di Castelfidardo

Con il coinvolgimento dei direttivi provinciali di Fim-Fiom-Uilm, i dipendenti hanno dato vita al presidio che coinvolge tutti i lavoratori del Gruppo Elica per l’intera giornata

La manifestazione a Castelfidardo
La manifestazione a Castelfidardo

CASTELFIDARDO – È in corso dalle 5.30 di stamattina, venerdì 28 maggio, la manifestazione degli operai della Fime a Castelfidardo, di fronte ai cancelli della ditta in via Jesina. Sta continuando infatti la mobilitazione delle lavoratrici e i lavoratori della multinazionale Elica di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, dopo la presentazione del piano strategico 2021-2023 avvenuta lo scorso 31 marzo. Il Piano prevede 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70 per cento delle produzioni effettuate nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.

Con il coinvolgimento dei direttivi provinciali di Fim-Fiom-Uilm, i dipendenti hanno dato vita al presidio che coinvolge oggi tutti i lavoratori del Gruppo Elica per l’intera giornata davanti allo stabilimento di Castelfidardo, appunto. L’azienda fidardense dà lavoro a oltre 200 dipendenti. Sono tutti padri, madri di famiglia e giovani residenti in Valmusone. Cospicua la partecipazione. Il picchetto durerà per tutta la giornata, si estenderà in numero ridotto al turno di notte e riprenderà domani mattina (sabato 29). Presenti per un saluto ed esprimere solidarietà e sostegno il sindaco Roberto Ascani, rappresentanti cittadini di Fratelli d’Italia, Pd, Uniti e attivi, Sinistra unita.

L’indotto

La preoccupazione concerne anche il sito fidardense per alcuni motivi particolari. Tiziano Beldomenico, segretario regionale Fiom-Cgil, ha spiegato: «Siamo qui a presidiare lo stabilimento di Castelfidardo perché, anche se dalle dichiarazioni della multinazionale Elica sembrerebbe escluso dalla crisi dei 409 esuberi di Fabriano, è sempre un’azienda dello stesso gruppo, produce motori per le cappe, le stesse che verranno portate in Polonia. Da qui a qualche mese quindi, se riusciranno a portare la produzione in quello Stato, logicamente potrebbero farlo anche per la produzione dei motori. Secondo noi dunque questi lavoratori non sono al sicuro, almeno per il prossimo futuro».

Manifestazione Fime, Castelfidardo, 28 maggio 2021
Manifestazione Fime, Castelfidardo, 28 maggio 2021

Le testimonianze dei lavoratori

Francesco Antonucci, dipendente dello stabilimento fidardense da 21 anni, ha detto: «È un discorso che sta andando avanti da troppo tempo, non è una doccia fredda. Nel 2007 qui a Castelfidardo eravamo 470 dipendenti, adesso ne siamo la metà e non perché c’è stato un calo di lavoro ma perché hanno spostato il lavoro in Polonia, Messico e Albania. Oggi quindi non è soltanto una manifestazione per dare sostegno ai colleghi di Mergo ma una preoccupazione interna qui a Castelfidardo: una volta scaduto il piano industriale (2023), chi ci dice che succederà anche qui la stessa cosa? Ci sono stati gli auguri di Natale dove i vertici hanno promesso che quest’anno avremmo fatto fuoco e fiamme. Non pensavamo che avremmo dovuto sudare per la paura di andare via. Da un anno ormai qui stiamo facendo gli straordinari, è quindi un problema strutturale. È anche vero che a fine 2020, nel pieno della pandemia, sono state fatte delle assunzioni, dalle agenzie interinali in primo luogo, e una decina di persone sono state confermate. Ben venga ma un piano così scellerato come quello presentato il 31 marzo non se lo poteva aspettare nessuno. Speriamo che l’azienda ci ripensi».

Striscioni e bandiere

Mara Gatti dello stabilimento di Cerreto ha aggiunto: «Il presidio sta andando bene, siamo tantissimi anche da Cerreto e da Mergo. La presenza è forte. Siamo ancora un unico gruppo anche se business cooking e business motori sono separati come entità e quindi è importante in questa giornata esserci. Lottiamo e non ci fermiamo perché la situazione ci preoccupa tantissimo ancora. Lunedì (31 maggio) avremo un incontro in Regione e poi vedremo ma non molliamo».

La risposta dei vertici Elica

Dai vertici Elica è arrivata la presa di posizione: «L’azienda ha registrato una bassissima adesione da parte dei dipendenti di Fime – Elica motors business unit, pari al 14,8 per cento. Ha quindi partecipato allo sciopero solamente parte del personale degli stabilimenti di Mergo e Cerreto. L’azienda ribadisce che il piano industriale non prevede alcun impatto occupazionale al plant di Castelfidardo anzi, sono previsti investimenti tali da consentire il raggiungimento di prestazioni sull’area motori superiori alle attuali. Elica conferma la disponibilità al confronto con le organizzazioni sindacali come già dichiarato durante il tavolo convocato dalla Regione Marche e come riportato dal presidente Francesco Acquaroli».