CERRETO D’ESI – «Un’ecatombe occupazione che va fermata». Questo il pensiero della sezione di Fabriano-Cerreto D’Esi del Partito Comunista dei Lavoratori, facendo riferimento alla vertenza Elica e a quel piano strategico 2021-2023 che prevede: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
«Le ultime catastrofiche notizie provenienti dal territorio fabrianese confermano l’irreversibile declino di tutto il comparto industriale di Fabriano e del comprensorio con oltre 4.000 disoccupati, a cui si sommano i tanti cassaintegrati, future persone senza un lavoro», le parole del Pcl che individua molti responsabili per questo stato di crisi. «Oltre alla doverosa denuncia contro il presunto modello di sviluppo mono-settoriale imposto nel corso di decenni, non ci possiamo esimere dall’evidenziare la sudditanza di quasi tutto il mondo politico-sindacale. Il piano presentato da Elica è assurdo sotto ogni punto di vista».
Secondo la sezione di Fabriano-Cerreto D’Esi del Pcl, però, ci sono in vista altre difficoltà industriali. «Da qui a breve esploderà nuovamente la crisi per le ex Cartiere Miliani, parte integrante del Gruppo Fedrigoni. Dopo aver perso, nel corso degli ultimi anni, il 50% dei livelli occupazionali, ora si annuncia la dismissione assurda della preziosa tipologia produttiva della “Carta valori”», il riferimento è all’accordo con Portals, azienda del Regno Unito tra i principali fornitori al mondo di banconote e carta di sicurezza, che prevede un’opzione, da esercitare entro l’anno, per l’eventuale cessione da parte del Gruppo Fedrigoni, dei macchinari specificamente utilizzati per la produzione delle carte di sicurezza e parte dell’attrezzatura. Produzioni che vengono effettuate in larga parte a Fabriano.
Secondo il Pcl, la soluzione sarebbe «l’acquisizione da parte di Enti pubblici. Solo così, si salverebbe il prestigioso complesso industriale delle ex Cartiere Miliani che, oltre a avere più di 600 occupati, rappresenta l’immagine di Fabriano da oltre sette secoli», si conclude la nota.