FABRIANO – Vertenza Elica, si torna al tavolo di crisi istituito al ministero dello Sviluppo economico. Fissata una nuova convocazione, sempre in modalità remoto, per il 21 luglio alle 15. In vista di questo summit, il responsabile della Fiom per il distretto economico di Fabriano, Pierpaolo Pullini, rilancia. «Urgentissima, a questo punto, la convocazione del tavolo tecnico locale, per valutare le disponibilità dell’azienda a modificare radicalmente il piano strategico e la loro reale volontà di provare a fare un accordo con al centro il lavoro ed i prodotti sul territorio di Fabriano. Avevamo già avanzato richiesta di incontro urgente lo scorso giovedì primo luglio, adesso è ora che l’azienda risponda», le sue parole. E l’azienda ha dato il via libera, convocando un tavolo tecnico in sede locale per il 13 luglio alle 14:30, probabilmente in presenza.
Vertenza Elica, la svolta
La multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, nel corso dell’ultimo incontro al Mise, sempre in videoconferenza, il 30 giugno scorso, aveva confermato l’intenzione di sospendere il piano strategico 2021/2023, presentato lo scorso 31 marzo, e che aveva suscitato forti reazioni in quanto prevedeva: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
L’azienda aveva dichiarato la propria disponibilità a dialogare con le parti sociali e le Istituzioni per rivedere il piano industriale presentato, affrontando la tematica su come mantenere le produzioni in Italia e riportarne altre dalla Polonia.
Il commento dei sindacati
Un cambio di registro salutato con soddisfazione dai sindacati di categoria Fim-Fiom-Uilm. «Un atteggiamento positivo», il giudizio delle parti sociali che hanno quale obiettivo quello di scongiurare i 400 licenziamenti e rilanciare le produzioni italiane. «Per questo motivo chiediamo di discutere di un nuovo piano industriale prima di qualsiasi discussione su eventuali strumenti di gestione delle eccedenze. Per farlo chiediamo anche il pieno sostegno delle Istituzioni, non solo in termini di copertura di ammortizzatori sociali, ma anche di politiche industriali di settore». In ogni caso Fim, Fiom e Uilm si sono dette disponibili a una discussione di merito, «ma restano pronte a riprendere immediatamente le azioni di lotta qualora Direzione di Elica dovesse riprendere la esecuzione di un piano industriale che giudichiamo inaccettabile sia per i lavoratori e sia per il territorio», le dichiarazioni finali dei sindacati di categoria.