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Vertenza Elica, far slittare la partenza della tappa del Giro d’Italia. Ecco la proposta

A lanciare questa idea, il gruppo consiliare di Cerreto D’Esi Bene Comune su input di alcuni cittadini, in riferimento alla tappa del 13 maggio della corsa Rosa in partenza da Genga

Presidio lavoratori Elica a Cerreto D'Esi (Foto di repertorio)

CERRETO D’ESI – Far slittare di qualche minuto la partenza della tappa di Genga del Giro d’Italia in segno di solidarietà con i lavoratori di Elica. «Abbiamo richiesto alle Istituzioni locali di far ritardare la partenza del Giro d’Italia che muoverà il 13 maggio da Genga, affinché si tenga alta l’attenzione sulla vertenza Elica. Siamo in attesa di una risposta pubblica». Questa l’idea lanciata da Cerreto D’Esi Bene Comune su input di alcuni cerretesi: «Abbiamo richiesto alle Istituzioni locali di far ritardare la partenza del Giro d’Italia che muoverà il 13 maggio da Genga, affinché si tenga alta l’attenzione sulla vertenza Elica. Siamo in attesa di una risposta pubblica».

Elica, azienda leader nel settore delle cappe aspiranti, ha presentato infatto un piano strategico 2021-2023 che prevede 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.

La richiesta del gruppo politico – indirizzata ai Sindaci e consiglieri comunali del territorio montano, oltre che alle forze politiche in generale – muove dalla «gravità assoluta della crisi Elica, che coinvolge le vite di oltre 400 persone che rischiano il licenziamento, assieme ai lavoratori di un indotto che tiene vivo un territorio devastato da spopolamento, taglio di servizi essenziali ed eventi sismici, pensiamo sia il caso di tenere acceso il dibattito sul futuro del nostro ambito territoriale. Ribadendo altresì, che l’azienda Elica non è in crisi economica, ma ha deciso di delocalizzare la produzione in Polonia solo per aumentare i propri profitti e tutto questo a discapito dei lavoratori coinvolti e del nostro territorio montano. Chiediamo che in occasione del passaggio nei nostri comuni del Giro d’Italia, che muoverà il 13 maggio da Genga, le forze politiche richiedano agli organizzatori dell’evento di ritardare tale partenza di 5 minuti, fornendo con un atto simbolico di appoggio alle volontà della politica territoriale di impedire questa macelleria sociale, assieme all’opportunità di dare risalto a una tragedia che nessuno di noi può permettersi di far passare nel silenzio generale», si conclude la richiesta di cui, ora, si attende una risposta ufficiale.