FABRIANO – Il prossimo 30 giugno alle 14, in videoconferenza, nuova convocazione per il tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico per la vertenza Elica. A darne notizia, il viceministro responsabile delle crisi aziendali del Mise Alessandra Todde, che ha incontrato – insieme alla sottosegretaria al ministero del Lavoro Rossella Accoto, alla consigliera regionale Simona Lupini, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli e gli onorevoli Patrizia Terzoni e Sergio Romagnoli – una delegazione di operai della multinazionale fabrianese leader nel settore delle cappe aspiranti. Incontro avvenuto questo pomeriggio, 18 giugno, in piazza del Comune prima di partecipare alla tavola rotonda “Focus Lavoro: il futuro di Fabriano e dell’area montana” organizzato al Palazzo del Podestà dal comune di Fabriano.
Le parole del viceministro Todde
«La nostra posizione è chiara, il piano è irricevibile. Abbiamo chiesto all’azienda di riportare produzioni in Italia, magari l’alto di gamma che va difeso e sviluppato. Occorre investire in ricerca e sviluppo con ricadute nel territorio e non andare via. Questa sarà un tema di discussione. Non faccio promesse, ma bisogna lavorare tutti insieme. In questo territorio occorre creare valore, con tante altre realtà industriali presenti che sono sane. Su Indelfab, garantisco che sarà affrontata in modo serio», le parole del viceministro responsabile delle crisi aziendali del Mise Alessandra Todde.
Cosa ha detto la sottosegretaria Accoto
«Credo che sia importante investire nella formazione professionale. A riguardo il Fondo Nuove Competenze si potrebbe intersecare con gli incentivi che già eroga il Mise, due strumenti che potrebbero lavorare in modo congiunto per maggiori risultati. Credo anche che occorra prorogare il blocco dei licenziamenti, un provvedimento di cui beneficerebbe anche questo territorio considerando le vertenze aperte», le parole della sottosegretaria al ministero del Lavoro Rossella Accoto.
Il grazie dei sindacati alle istituzioni
Le parti sociali hanno ringraziato tutte le Istituzioni che, a vario titolo, «hanno dichiarato irricevibili il piano strategico di Elica che prevede: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo. Abbiamo chiesto con forza questa convocazione ben sapendo che ci sono tante produzioni sostenibili in Italia. Quindi, più che delocalizzare, occorre riportarle nel territorio. E verificare, anche tutti quegli strumenti da poter mettere in campo per evitare un impatto così devastante sull’occupazione. Non solo 409 famiglie, più quelle dell’indotto che, probabilmente, sono anche il doppio. Quindi, la vertenza Elica è nazionale».
Le parole della consigliera regionale Lupini
Soddisfatta la consigliera regionale, Simona Lupini. «Elica è uno dei primi dossier arrivati sulla scrivania di Alessandra: sono in contatto costante con lei dall’inizio di questa crisi, e ho trovato un’interlocutrice attenta ai dettagli e determinata a difendere lavoro e produzione, come dimostra la sua volontà di venire a Fabriano per incontrare imprese e lavoratori, e pensare il rilancio del distretto», il commento della consigliera regionale pentastellata, Simona Lupini, che ha accompagnato le due esponenti governative in visita ad alcune realtà industriali del distretto montano, esempi di innovazione e legame col territorio, tra cui Sifa International, Diasen e BS Group.
La tavola rotonda
Poi, tutti alla tavola rotonda dalla quale è emersa la volontà di dar vita a un tavolo sulla riconversione industriale, che metta insieme bisogni del territorio e strumenti economico-finanziari del Governo e con Istituzioni locali e parti sociali. «Mi sono battuta da subito per un modo diverso di affrontare il tema industriale: non uno stillicidio di crisi, ma uno sguardo unico sui punti di forza e di debolezza del distretto, per trovare gli strumenti e mobilitare le risorse utili. Grazie ad Alessandra e Rossella per il loro impegno: lo Stato è in campo, per ripensare l’economia di Fabriano nel suo complesso. Innovazione, qualificazione dei lavoratori, ricerca e sviluppo, prodotti di alta gamma: la via maestra per difendere il lavoro e la produzione è questa», ha concluso la Lupini.