FABRIANO – Vertenza Elica, il ritiro del piano per iniziare la discussione. Questo il pensiero di Pierpaolo Pullini della Segreteria provinciale della Fiom di Ancona e responsabile per il distretto economico di Fabriano. «Nel ritiro del piano dell’azienda sta l’unico momento di ricomposizione reale di una discussione, nella convocazione del Mise la speranza per il futuro di un intero territorio», conferma facendo riferimento al piano strategico 2021-2023 presentato dalla multinazionale di Fabriano, leader nel settore delle cappe aspiranti, che prevede la riorganizzazione del footprint industriale dell’area Cooking Italia: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
Nel frattempo giunge la notizia della convocazione del tavolo al Mise per martedì 20 aprile alle 15 in videconferenza. Saranno presenti la Regione Marche e i rappresentanti sindacali.
«Aprire ogni tipo di interlocuzione con un piano strategico come quello presentato da Elica lo scorso 31 marzo, è una strada non percorribile e chiude a ogni possibile discussione. Non siamo in presenza di una crisi industriale da giustificare eventuali licenziamenti, ma solo a un processo di delocalizzazione con il principio che il lavoro c’è, ma si decide di farlo altrove. Il ritiro formale del piano permetterebbe di aprire una discussione vera e di carattere industriale su come rendere possibile il mantenimento dei livelli produttivi ed occupazionali, attuali e futuri, sul territorio di Fabriano», spiega Pierpaolo Pullini ricordando che le azioni unilaterali non hanno mai fatto parte della storia delle relazioni industriali con Elica. «Le operazioni che antepongono il mero profitto al territorio e alle persone, non fanno parte dei suoi valori».
Dunque, il ritiro del piano strategico 2021-2023, ma da solo non basta. «Dopo le disponibilità dei livelli istituzionali di mettere a disposizione tutti gli strumenti di cui dispongono, diventa di importanza vitale la convocazione immediata del tavolo al Mise, per capire come costruire il futuro produttivo di Elica in Italia, fermando questo ennesimo tentativo di delocalizzazione, l’avanzare dei processi di desertificazione industriale e gettare le basi per un rilancio di un nuovo modello che valga per tutto il comprensorio e non solo. Continuare su questa strada, si mette a rischio la tenuta sociale dentro le fabbriche e in tutto il territorio», conclude Pierpaolo Pullini della Segreteria provinciale della Fiom di Ancona e responsabile per il distretto economico di Fabriano.