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Vertenza Tecnowind, appello della Fiom

Domani 12 settembre nuovo round a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico. Nel frattempo, la Fiom lancia un appello, imprenditori fatevi avanti

La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano
La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano

FABRIANO – Vertenza Tecnowind, domani 12 settembre nuovo round a Roma. Nel frattempo, la Fiom lancia un appello, imprenditori fatevi avanti.

Dopo la pausa estiva, torna alla ribalta la vicenda legata alla Tecnowind, l’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti e che è in concordato. Domani mattina (martedì 12 settembre), si ritroveranno attorno a un tavolo l’attuale proprietà dell’azienda insieme ai tecnici ministeriali e le parti sociali. Si cerca di trovare una soluzione che possa garantire un futuro ai circa 285 lavoratori diretti e altrettanti indiretti.

Prima della pausa agostana non erano giunte notizie confortanti. Infatti, l’interesse manifestato da un soggetto industriale sembrava essere scemato. Mentre era rimasto in piedi solo un generico interesse per gli stabilimenti esteri della Tecnowind.
Il funzionario della Fiom del territorio di Fabriano Pierpaolo Pullini, congiuntamente con il segretario Generale Tiziano Beldomenico alzano la voce in vista del summit capitolino. «Il tempo rimasto è poco, ma grazie ai lavoratori la fabbrica è ancora viva. Serve subito un acquirente», il loro accorato appello.

Pierpaolo Pullini (Fiom)

Con l’entrata dell’azienda in concordato, la Tecnowind è tornata a produrre senza generare perdite, tornando a pagare regolarmente tutti, a cominciare dai dipendenti. Grazie all’accordo firmato dalla Fiom e dalla Fim anche il pagamento della cassa integrazione è andato a regime garantendo così sostegno al reddito anche alle persone che lavorano nei reparti più penalizzati come carico di lavoro. Alcuni segnali positivi sembrerebbero giungere anche dal sistema bancario.
«Ancora una volta grazie all’impegno dei dipendenti, la Tecnowind dimostra di essere una fabbrica solida e affidabile da un punto di vista industriale. Al tavolo del 12 settembre al Mise, l’azienda dica chiaramente le sue intenzioni e presenti un piano industriale. La Fiom di Ancona lancia un appello a chiunque possa essere interessato a rilevare l’azienda perché è giunto il momento che qualcuno si faccia avanti, affinché – si conclude la nota del sindacato – non vada disperso un patrimonio industriale e sociale così importante».