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Vertenza Tecnowind, domani doppia assemblea con i lavoratori

Il faccia a faccia di oggi al Mise fra sindacati e proprietà dell'azienda che produce cappe aspirati è durato poco più di due ore. Presente anche il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Nuovo incontro fissato per il 17 ottobre sempre a Roma

La sede fabrianese della Tecnowind
La sede fabrianese della Tecnowind

FABRIANO – Vertenza Tecnowind, bocche cucite al termine dell’ennesimo summit al Mise svoltosi questa mattina, 10 ottobre, a Roma. Le parti, però, torneranno a incontrarsi prestissimo. Il 17 ottobre, infatti, nuovo round di questa complicata vertenza che sta facendo vivere con il fiato sospeso oltre 285 lavoratori diretti e altrettanti dell’indotto.

È durato un paio d’ore circa il nuovo faccia a faccia fra la proprietà dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti, Tecnowind, i sindacati, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli e i tecnici del ministero dello Sviluppo economico.

Poca voglia di parlare da parte dei rappresentanti delle parti sociali. Soprattutto perché sono state già convocate le assemblee con i lavoratori per illustrare quanto accaduto oggi. L’appuntamento è per domani, 11 ottobre, in due momenti: dalle 13 alle 14 e dalle 14 alle 15.

L’aspetto positivo, al netto di quanto evidenzieranno domani i sindacati, è la fissazione già di un nuovo incontro sempre nella sede del Mise. Le parti si rivedranno, infatti, il 17 ottobre prossimo, alle 10:30 per verifiche tecniche e approfondimenti. Quest’ulteriore specifica degli argomenti sembra preludere a qualche novità sostanziale o per il piano industriale – richiesto a gran voce dai sindacati – o per la possibile vendita del complesso industriale fabrianese, con due unità operative estere in Romania e Cina.

Potrebbe essere, però, anche solo l’intenzione di velocizzare il tutto perché esiste una data dirimente per questa vertenza. Vale a dire il 7 novembre prossimo, quando scadrà la proroga per il concordato in continuità aziendale. Entro quella data, se non si vuole arrivare alla chiusura definitiva dell’azienda e a una nuova ecatombe occupazionale, ci si deve attivare per trovare una soluzione.

Al momento, oltre alla proroga per il concordato, la Tecnowind ha ottenuto un finanziamento dalla banca Ifis, anche se in forma minore a quanto richiesto: a fronte di 2,5 milioni richiesti è stata concessa una linea di credito di 1 milione. Questi fondi stanno garantendo la produzione e i salari.