FABRIANO – Bocche cucite al termine del summit in Regione per la vertenza Tecnowind. Resta unanime la posizione dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm. Ancora poche ore per capire se la trattativa di vendita dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti al fondo statunitense andrà in porto. I segnali sembrano andare verso il negativo. O, almeno, in salita.
Questa mattina, a partire dalle 12 e per circa un paio d’ore, si è svolto il summit in Regione sulla vertenza Tecnowind convocando le organizzazioni sindacali, il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola e la proprietà aziendale, Roberto Cardinali, per capire l’esito della trattativa di vendita a un fondo industriale statunitense. Era stato lo stesso imprenditore a ufficializzare di aver dato un ultimatum al fondo americano per martedì sera, entro le 18 del 17 gennaio, per capire meglio il futuro dello storico stabilimento fabrianese e presentare le garanzie per l’acquisto.
Proprio una settimana fa si concluse lo sciopero dei dipendenti che avevano incrociato le braccia a seguito della comunicazione, da parte dell’azienda, circa la mancata erogazione dello stipendio di dicembre e del 50% della tredicesima causa mancanza di risorse finanziarie e la mancata concretizzazione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale annunciato più volte e poi slittato. Dopo il CdA arrivò l’annuncio che entro il 24 gennaio sarebbe stato pagato l’80% delle rate attese dai dipendenti.
I sindacati non hanno ancora abbassato la guardia e attendono notizie circa la cessione dell’azienda, più volte annunciata. Martedì scorso si è svolta anche la manifestazione davanti agli uffici della Regione Marche con due pullman partiti da Fabriano.