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Vertenza Whirlpool: sindacati insoddisfatti incalzano il Governo

I vertici nazionali e marchigiani di Fiom, Fim, Uilm, esprimono delusione per l'incontro di oggi, 2 luglio, al quale hanno partecipato il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli e i vertici dell’area Emea della multinazionale americana. Non si escludono mobilitazioni

Whirlpool

FABRIANO – Incontro definito «deludente» dai vertici nazionali e marchigiani di Fiom, Fim, Uilm, in merito alla videoconferenza sulla vertenza Whirlpool andato in scena questa mattina, 2 luglio, convocata dal vice capo di Gabinetto del Mise Giorgio Sorial, alla quale hanno partecipato il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, i vertici dell’area Emea della multinazionale americana rappresentanti dall’AD, Luigi La Morgia. Non si escludono mobilitazioni per scongiurare la dismissione del sito di Napoli prevista per fine ottobre prossimo e, di conseguenza, il mancato rispetto degli accordi sottoscritti nell’ottobre del 2018. A livello territoriale, sembra quasi certa una contrazione dei volumi produttivi per gli stabilimenti delle Marche: circa il 10% in meno a fine 2020 rispetto al 2019 per Melano; circa il 6%-7% in meno, sempre sul 2019, per il sito di Comunanza. Preoccupazione, infine, anche per quel che riguarda gli eventuali risvolti su Fabriano dei tagli annunciati al G.P.O., la piattaforma globale di progettazione, e per la sede impiegatizia.

«Il tavolo di oggi sulla vertenza Whirlpool è stato insoddisfacente e fuorviante. Quando il Ministro Patuanelli parla di un impegno diretto del Governo a trovare una soluzione, che ha definito simbolica, deve intendere che la politica dimostra di avere una interlocuzione autorevole con le multinazionali in grado di trovare gli strumenti necessari per farle restare nel nostro Paese. Il Governo non è una banca, non deve distribuire denaro in assenza di politiche industriali. Perseguire la strada di reindustrializzazioni con soggetti industriali improvvisati, come è spesso avvenuto in passato, come nel caso Embraco, dovrebbe essere di lezione per tutti, in primis per il governo e Invitalia», il commento di Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile comparto elettrodomestico. La sfida sul tavolo in una fase di ripresa dei volumi del settore dell’elettrodomestico «è che una multinazionale importante come Whirlpool rafforzi le produzioni nel nostro Paese in tutti gli stabilimenti anziché delocalizzare come sta già facendo», ha concluso.

Duro anche il commento dei vertici della Uilm, del segretario generale Rocco Palombella, e del responsabile nazionale del comparto elettrodomestici, Gianluca Ficco. «L’incontro è stato interlocutorio e deludente, mentre urgono soluzioni concrete che garantiscano continuità industriale e lavoro, soprattutto a Napoli. Fino a ora, il Governo non è riuscito né a condizionare la multinazionale né a trovare alternativa, mostrando quindi una pericolosa debolezza, tanto più che la decisione aziendale viola un accordo firmato in sede istituzionale a ottobre 2018. Il Governo non ha mai accolto i nostri suggerimenti di varare norme che penalizzino la multinazionale nel caso insista con la chiusura e la incentivi qualora li muti». In merito alla situazione in generale, i vertici della Uilm attendono delucidazioni. «Attendiamo notizie precise sulle prospettive di tutti gli altri siti, giacché la Direzione aziendale si è impegnata a illustrare gli aggiornamenti del piano industriale dopo il 23 luglio. Speriamo che i segnali di ripresa di alcuni stabilimenti siano confermati, che si arresti la delocalizzazione delle funzioni impiegatizie e che siano fugati i nostri crescenti timori sul futuro di Carinaro, magazzino allocato in provincia di Caserta».  

A livello territoriale si aspettano gli esiti del coordinamento dei delegati Fim, Fiom, Uilm di tutto il gruppo, in calendario per il prossimo 7 luglio, che avrà il compito anche di definire le iniziative da intraprendere da qui al prossimo tavolo che è stato programmato per il 31 luglio. Non sono escluse mobilitazioni. «Nelle Marche, in attesa della Semestrale e dell’aggiornamento del piano industriale, si stima una produzione in calo alla fine di quest’anno, sia per Melano (piani cottura), -10% sui volumi del 2019, sia per Comunanza (lavasciuga e lavatrici da incasso) -6/7% sui volumi del 2019. Come Fiom di Ancona – dichiara Pierpaolo Pullini, responsabile per il fabrianese – abbiamo posto anche il problema della riorganizzazione degli enti centrali, la sede impiegatizia di Fabriano in particolare, anche alla luce dei tagli annunciati ed in parte già effettuati sul G.P.O., l’ente globale di sviluppo e ricerca che è sempre stato considerato strategico e che nel territorio di Fabriano interessa alcuni enti dello stabilimento di Melano e gli uffici di via Lamberto Corsi e di via Campo Sportivo, complessivamente un centinaio di dipendenti».