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Vicenda Tecnowind: nessuna notizia da Milano

Oggi, 14 marzo, una delegazione di lavoratori accompagnati dai sindacati è stata ricevuta prima in Regione, dal presidente Ceriscioli e dall'assessore Bravi, e poi dal Prefetto di Ancona. I lavoratori hanno confermato lo sciopero anche per domani 15 marzo

Lavoratori Tecnowind davanti alla sede della Regione

FABRIANO – Un memorandum consegnato al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. E un altro memorandum consegnato nella mani del Prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto. Impegni presi da entrambi, per le legittime competenze. Confermato lo sciopero dei lavoratori anche per la giornata di domani, 15 marzo.
Una potenziale giornata campale per i circa 280 lavoratori della Tecnowind di Fabriano impegnati in una dura protesta dall’8 marzo scorso. Da quando, cioè, hanno sfilato per le vie della città per chiedere certezze circa i pagamenti delle retribuzioni, l’80 per cento di gennaio e l’intera mensilità di febbraio, e per il futuro dell’azienda. Sono in presidio h 24 da giovedì scorso e sono intenzionati a proseguire nella mobilitazione.
In attesa di sapere notizie circa l’incontro di oggi a Milano fra le banche creditrici dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti, i rappresentanti del CdA e della proprietà della stessa e i rappresentanti del Fondo di investimento area Euro interessati a rilevarne la proprietà, una delegazione di lavoratori e dei sindacati ha avuto un doppio summit ad Ancona.
Alle 14:30, sono stati ricevuti – insieme al sindaco di Fabriano – dal Governatore marchigiano, Luca Ceriscioli, e dall’assessore al Lavoro, Loretta Bravi. Ad entrambi è stato consegnato un memorandum con il quale si illustra quanto sta accadendo. Si è fatto presente che senza garanzie per le retribuzioni non si tornerà al lavoro. Gli esponenti della Regione hanno garantito il loro pressing sia nei confronti delle proprietà Tecnowind per capire se e come possa evolvere la trattiva con il Fondo di investimento e sia nei confronti delle banche perché concedano la liquidità necessaria per poter pagare le retribuzioni e garantire la produzione industriale. Perché, è stato ribadito, l’azienda ha commesse.

Incontro con la Regione

Alle 16:30 di oggi, poi, ci si è spostati in Prefettura per l’incontro con D’Acunto. Altro memorandum consegnato, ma con un focus differente. In questo caso, infatti, si è chiesto al rappresentante del Governo di farsi portavoce nei confronti del Ministero dello Sviluppo economico sempre per quel che riguarda la trattativa di vendita della proprietà. E, poi, nei confronti del ministero dell’Interno per far presente l’esasperazione dei lavoratori e il rischio ordine pubblico che ne potrebbe derivare a seguito di una possibile nuova ecatombe occupazionale per Fabriano e il comprensorio.

Lavoratori in corteo verso la Prefettura di Ancona

Al termine dei due summit, i lavoratori hanno fatto rientro a Fabriano. È stato confermato lo stato di agitazione. E domani 15 marzo, dunque, si continuerà a non lavorare.