Senigallia

Villa Bucci passa di mano, ora è nel gruppo ex Calzedonia

«Vendo perché desidero che Villa Bucci continui a rappresentare un esempio eccellente del Made in Italy nel settore vinicolo», ha commentato il fondatore Ampelio Bucci

Cantina Villa Bucci

E’ ufficiale. Dopo mesi di rumors sulle principali riviste del settore drink&food, la famiglia Veronesi a capo del Gruppo Oniverse (ex Calzedonia), ha annunciato l’acquisto di Villa Bucci, una delle più note Cantine marchigiane. Fondata da Ampelio Bucci, l’azienda di Ostra Vetere (Ancona), ha contribuito in modo significativo alla valorizzazione del Verdicchio, portandolo ad essere uno dei bianchi italiani più conosciuti e amati, anche grazie alla scommessa sul suo affinamento.

Ieri 26 luglio, la famiglia Veronesi e Villa Bucci hanno firmato l’accordo che segna il passaggio di proprietà, sebbene il fondatore della cantina resterà in azienda come consigliere esterno, insieme allo storico staff che affiancherà la nuova gestione.

Con la cantina del Verdicchio, ora sono quattro le aziende vitivinicole del gruppo Oniverse, che possiede oltre alla catena “Signorvino”, anche le aziende vinicole La Giuva in Valpolicella, Podere Guardia Grande in Sardegna, Tenimenti Leone nel Lazio e ha annunciato in futuro un “nuovo progetto di Trentodoc in alta quota”. La guida di queste realtà è affidata a Federico Veronesi, figlio del fondatore Sandro, cui spetta il ruolo di amministratore delegato anche di Villa Bucci.

«Vendo perché desidero che Villa Bucci continui a rappresentare un esempio eccellente del Made in Italy nel settore vinicolo: è un percorso che deve necessariamente evolversi per adattarsi al futuro, con tutti i cambiamenti che questo comporta. Abbiamo ceduto la nostra divisione vinicola a uno dei gruppi italiani più dinamici e innovativi in vari ambiti del Made in Italy, che spaziano dalla moda, in tutte le sue sfaccettature, al grande artigianato industriale di un marchio d’avanguardia nel settore nautico, fino ai settori del cibo e del vino», ha commentato Ampelio Bucci.

«Per noi sarà un onore e un grande impegno portare avanti quanto Ampelio Bucci è riuscito a costruire fino a oggi», ha commentato Federico Veronesi, spiegando che «seppur ‘nativi’ da un settore diverso, abbiamo sposato la volontà di promuovere e investire in maniera seria e importante nel mondo vitivinicolo italiano che ha sicuramente bisogno di novità e tanta energia. In questo progetto di ampio respiro, che include una serie di altre aziende viticole in un contesto di eccellenza, Villa Bucci rappresenta un gioiello che avremo premura di far splendere, sempre più».

In una nota stampa, la famiglia Veronesi fa sapere che l’azienda marchigiana continuerà a produrre gli stessi vini, alcuni dei quali si trovano già in affinamento per i prossimi anni, come il “Villa Bucci Riserva 2021”. Grande attenzione sarà data alle vecchie annate della Vintage Collection. «Ero convinto – ha spiegato Ampelio Bucci – che il Verdicchio, essendo un’uva non aromatica, potesse produrre vini tanto più interessanti quanto più li si aspetta nel tempo, quando sviluppano i cosiddetti sentori terziari».

Nell’azienda marchiana, i vigneti di Verdicchio del Castelli di Jesi Doc coprono circa 25 ettari in zona Doc Classica, più sei ettari di uve rosse Montepulciano e Sangiovese che rientrano nella Doc del Rosso Piceno. Villa Bucci produce circa 700-800 quintali di Verdicchio all’anno e 300 quintali di Rosso, solo ed esclusivamente con uve provenienti dai vigneti di proprietà.