ANCONA – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha visitato lo stand delle Marche al Vinitaly, accolta dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Lo stand ha ricevuto anche la visita del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e della ministra del turismo Daniela Santanché.
La premier Meloni ha scelto lo stand marchigiano come punto di incontro con la stampa nazionale e internazionale di settore. Meloni si è detta «appassionata dei vini marchigiani, come di quelli di tutta Italia». Il presidente della Regione Marche Acquaroli commentando la visita della premier allo stand marchigiano ha parlato di «riconoscimento dell’attenzione che il governo sta mettendo al Made In Italy» e si è detto «onorato».
Per il governatore il vino «è un biglietto da visita del territorio» e nelle Marche «con una biodiversità molto vasta» è una «eccellenza che vogliamo sempre di più valorizzare e portare nei mercati nazionali e internazionali. Il modello enogastronomico – ha aggiunto – può essere motore per lo sviluppo turistico, per la promozione del territorio e per l’occupazione».
Il ministro Lollobrigida ha rimarcato che il governatore Acquaroli «ha lavorato per rendere le Marche protagoniste a questo evento» fiera principale di settore a livello mondiale. «In alcune regioni registriamo già risultati straordinariamente affermati – ha aggiunto – in termini di valore del prodotto. In altre la grande qualità, come vantano le Marche, non ha esploso tutte le sue potenzialità. È in questo contesto internazionale che il valore dei vini pregiati marchigiani può manifestarsi appieno, per far crescere anche l’economia di questa straordinaria regione».
Meloni ha incontrato alcuni produttori vinicoli e alcuni rappresentanti della cooperativa sociale Centimetro Zero di Spinetoli nell’ascolano, che le hanno fatto dono di una sedia decorata. Il presidente dell’Atim Marco Bruschini spiega al nuovo stand della Regione Marche si respira «grande entusiasmo. Il Vinitaly sta andando molto bene e con il presidente Acquaroli abbiamo incontrato tutte le aziende vinicole che sono rimaste molto soddisfatte». La Regione sta puntando nella promozione del territorio sul binomio «vino e turismo» per lanciare le Marche sempre di più sul panorama internazionale.
Il presidente dell’Agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione ricorda gli ultimi appuntamenti a cui hanno preso parte le Marche nella strategia di valorizzare la regione oltre i confini nazionali e sui mercati emergenti: tra questi cita la Fiera di Monaco a febbraio (con la partecipazione di 20 operatori), l’Itb di Berlino (con 16 operatori), al Sea Trade International in Svizzera (fiera dedicata al mercato croceristico) con l’obiettivo di attrarre nuove compagnie per «far diventare il porto di Ancona un hub croceristico».
Tra i prossimi appuntamenti annuncia il Kift in Kazakhstan (International Exhibition “Tourism & Travel”) dove le Marche si presenteranno per penetrare nei mercati emergenti di Kazakhstan, Azerbaigian e Uzbekistan. Il 9 maggio tappa all’Ambasciata a Parigi per presentare il nuovo volo Parigi – Ancona (Volotea) che prederà avvio a fine maggio, mentre dal 25 a 27 aprile le Marhe saranno con Atim alla fiera della pesca di Barcellone per presentare il pesce dell’Adriatico insieme agli chef stellati. Enogastronomia e agricoltura si uniscono per «dare una immagine sempre più forte delle Marche sui mercati internazionali» conclude Bruschini.
Il Vinitaly a Verona, che si chiuderà mercoledì 5 marzo, vede anche il susseguirsi di incontri e dibattiti sui principali temi legati al mondo vitivinicolo.
Nel corso dell’incontro ‘Il vino e l’Europa’ che si è tenuto al Vinitaly, il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, ha spiegato che «l’Europa nasce per gestire l’agricoltura, ma credo stia tradendo il suo mandato. Perché nella ricerca di rendere tutto regolabile e standardizzato, per disciplinare ogni atteggiamento e ogni attività dell’uomo, si rischia di generare un mostro»
«Con i trattati di Roma si parlava di un sogno da creare insieme, un mercato unico. Quel sogno non deve diventare un incubo – ha aggiunto Carloni – Per noi il vino non è soltanto una bevanda alcolica e, quindi, non può essere trattato come vorrebbe l’Irlanda. È profondamente legato alla nostra cultura più antica, della tradizione. E quindi non può essere classificato in modo rigido come si vorrebbe fare per tutti i prodotti. Noi siamo in Europa da protagonisti. Anche con la direttiva sugli imballaggi si vogliono dare regole tutte uguali per mortificare chi ha un po’ più di estro, chi utilizza anche il packaging come marketing. Perché in questa direttiva si parla di riuso del contenitore. Ma se non stiamo attenti a voler rendere tutto sostenibile – ha concluso -, rischiamo di essere inconsapevolmente responsabili della fine di un mondo che è quello della cultura».