Per una mostra che “muore” ne nasce un’altra, tanto grande e bella come la prima e con lo stesso intento benefico. Succede a Osimo, dove domenica Vittorio Sgarbi ha chiuso ufficialmente la sua “Lotto, Artemisia, Guercino – le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”, già smantellata un mese fa e portata in vacanza, come il professore ama dire, a Cortina, per fare spazio a un’esposizione di cento opere salvate dalle zone martoriate dal sisma che saranno ospitate sempre a palazzo Campana dal 19 febbraio fino al primo ottobre. La prima ha fatto del bene perché 18mila euro, parte dell’intero ricavato, sono stati appena donati all’Airc, la seconda che sta per nascere, “Capolavori dei Sibillini: l’arte dei luoghi feriti dal sisma”, permetterà a quelle opere di essere restaurate, ammirate, e in più di dare lavoro ai ragazzi di quelle zone come guide o alla biglietteria. Un parterre di autorità con i rappresentanti della Rete museale dei Sibillini e alcuni sindaci delle zone rosse ha raccontato tutto tra l’emozione domenica sera al teatro La nuova fenice alla presenza del professore, cui è stato donato un ritratto dal pittore osimano Franco Fontanella. (VIDEO)
«Osimo ha mostrato tutta la sua civiltà, la sua bellezza, apprezzatissima anche da Oscar Farinetti di Eataly quando è venuto in visita – ha detto Sgarbi, già pronto per lo spettacolo sul Caravaggio nello stesso teatro che si è tenuto in serata -. Osimo è luogo di salvezza e di ospitalità, non di terremoto. Mostre come queste sono cibo dell’anima. Io non ci sarò più ma le opere resteranno per sempre».
Il sindaco Simone Pugnaloni: «43.500 volte grazie, tanti quanti i visitatori che in questi mesi hanno visitato la mostra. Investire sul binomio cultura e turismo ci ha premiati, ancora di più se unito con la solidarietà. Non ci fermeremo qui».
L’assessore alla Cultura e vicesindaco Mauro Pellegrini che ha moderato la serata ha aggiunto: «Basta leggere il librone dei messaggi dei visitatori per capire che cos’è stata la mostra. Uno dice: “Grazie per la bellezza che ci hai regalato”. La voglia di bellezza è aumentata anche qui, in linea con il trend nazionale. Per quanto riguarda i costi della mostra siamo attorno ai 350mila euro, ampiamente rientrati con gli introiti, e poi è stata occasione di lavoro per tanti ragazzi. Eventi come questi servono a rafforzare l’identità collettiva della città che la riacquista attraverso gli occhi e i commenti dei turisti. Curiosità, le opere sono andate in vacanza a Cortina ma rimangono identificate con Osimo: tante persone da fuori continuano a chiamare il nostro ufficio Iat chiedendo “Come posso fare per vedere la mostra?”, come se fosse nostra».
L’assessore regionale a Cultura e Turismo Moreno Pieroni: «Osimo ha fatto bene a ripartire subito dopo il sisma che ha devastato alcuni nostri Comuni. La Regione sarà sempre vicina a questa città in tutte le sue iniziative. Un grazie particolare a Sgarbi, sempre affabile con le Marche, con noi alla Bit per la giornata dedicata alla Regione e nella sua promozione attraverso le quattro mostre dedicate al Giubileo della Misericordia».
La presidente della fondazione don Carlo Grillantini e consigliere Airc Marche Elisabetta Leonardi: «L’obiettivo è sempre stato promuovere la cultura. Un applauso va alla mamma di Sgarbi, Liana Lippi, che non ha vinto la sua battaglia contro il cancro ma ha permesso tutto questo, di ricavare fondi per altre persone».
Il direttore generale dell’Airc Niccolò Contucci: «L’arte a Osimo ha aiutato l’Airc per l’equivalente di un lavoro annuo di un borsista nella ricerca contro il cancro».
Il maestro Marco Santini componente del cda dell’istituto Campana che ha ospitato la mostra ha chiuso: «Ci vogliono molti anni per formare l’identità culturale di un Paese. A Berlino, poco tempo fa, mi sono sentito dire: “Sì conosciamo Osimo, è la città delle mostre”. Ciò significa che un obiettivo l’abbiamo raggiunto. D’altronde è stata una delle mostre più visitate d’Italia».
Silvia Santini
https://youtu.be/nJoKx6ZPDdc
Il sindaco Pugnaloni dona il ritratto a Sgarbi.