CORINALDO – Alla fine il tanto vociferato ricorso è stato presentato. La lista “Voce Comune per Corinaldo”, uscita sconfitta per due soli voti alle scorse elezioni amministrative del 12 giugno, si è rivolta al Tar delle Marche per fare luce su alcune anomalie emerse durante le operazioni di scrutinio del voto. Ad annunciarlo è la stessa lista che, guidata dalla candidata sindaca Giorgia Fabri, sostiene come il ricorso al Tar non sia «una decisione impulsiva e nemmeno legata al mero risultato elettorale», ma nasca dall’ascolto dei corinaldesi.
«È maturata, da parte nostra, solo dopo attenta analisi e studio degli atti con l’unico scopo di garantire l’interesse democratico di tutti i cittadini e delle tre liste partecipanti alla competizione elettorale rispetto all’esattezza delle operazioni di voto». Secondo quella che oggi è la realtà di opposizione consiliare «dall’esame dei documenti in nostro possesso sono emerse alcune anomalie e sono state evidenziate situazioni ritenute tali da meritare un approfondimento ulteriore e terzo, non attuabile se non ricorrendo allo strumento del ricorso».
La volontà è quella dunque di fare chiarezza su quelle 2.689 schede scrutinate: in una sezione si è stati costretti a riconteggiare i voti poiché emergevano due schede di troppo. Secondo “Voce Comune per Corinaldo” non c’è alcun disegno occulto ma, data la minima differenza di voti emersa dalle urne, anche un solo errore potrebbe avere un peso enorme. «Siamo certi della buona fede di tutti coloro che hanno prestato servizio civico durante le elezioni e, a conferma di questo, sottolineiamo che il percorso giuridicamente attivato riguarda esclusivamente la procedura amministrativa ricorrendo al solo tribunale amministrativo».
Appena si conoscerà l’esito della verifica, richiesta venerdì 8 luglio al Tar marchigiano, la lista a sostegno di Giorgia Fabri lo farà sapere a tutti i cittadini corinaldesi poiché servirà a spazzare via qualsiasi dubbio sulla regolarità delle elezioni. In caso di conferma dell’attuale risultato elettorale, si continuerà a «lavorare per l’interesse della città, ognuno nel rispetto dei propri ruoli e delle responsabilità che da essi ne derivano»; un interesse non solo di parte dunque ma di comunità.
Sul tema è intervenuta anche Corinaldo Civitas, terzo soggetto che si è presentato alle scorse elezioni a sostegno del candidato Raffaele Sebastianelli. La lista si è rivolta a Stefano Morganti, segretario del Comune di Corinaldo, per chiedere «di offrirci un’interpretazione degli accadimenti occorsi». Al centro dei dubbi vi sono «il ripetuto conteggio delle schede avvenuto in sede di scrutinio nella giornata di lunedì 13 giugno, conteggio che nella sua fase iniziale offriva un distacco diverso di consensi fra le liste “Voce comune” e “Guardare oltre”». Sempre secondo Corinaldo Civitas «sembrerebbe che siano emerse delle mancate registrazioni di alcune schede di votanti in sezioni diverse e non da ultimo alcuni dubbi sottolineati da concittadini riguardano le fasi di acquisizione del “seggio mobile”». Il terzo dubbio è relativo ai risultati elettorali pubblicati sul sito del Comune di Corinaldo martedì 14 giugno: in un primo prospetto c’era una differenza di due voti tra i numeri degli elettori (2687) e quello delle schede scrutinate (2689), mentre in un secondo schema pubblicato al posto del primo, qualche ora dopo, il numero degli elettori era tornato al pari delle schede scrutinate. Proprio due voti che hanno dato adito a molte interpretazioni su cui il parere del segretario comunale e, soprattutto, quello del Tar possono fornire delle risposte.