FILOTTRANO- Iniziare bene il 2019 e proseguire sulla scia del successo con il Chieri. Sono questi gli imperativi per la Lardini Filottrano di coach Filippo Schiavo che sarà impegnata domani sera, con inizio ore 20.30, sul campo della Savino del Bene Scandicci. A parlarci della gara è lo stesso trainer Schiavo che, nelle parole della vigilia, ha toccato tutti i punti di interesse.
«Ci attende una trasferta complicata – ammette l’allenatore della Lardini – affrontiamo una Savino Del Bene che a qualità di organico è al livello di Conegliano, Novara e delle migliori squadre europee. Ritroveremo uno Scandicci molto diverso rispetto a quello incontrato all’andata: allora tante atlete erano appena arrivate dal Mondiale, adesso ha tre mesi di lavoro alle spalle e ha disponibili Adenizia e Vasileva. Il test per noi è di quelli impegnativi, ma comunque importante per ritrovare un po’ di quel ritmo che ci è mancato ultimamente.
Abbiamo bisogno di fare una prestazione di livello, provando a sfruttare eventuali loro passaggi a vuoto. Le partite dopo le festività, seppur brevi, sono pericolose e lasciano spazio a sorprese. Speriamo stavolta di poterla essere noi. Arriviamo da una buona prova con Chieri, seppur con qualche passaggio a vuoto, ma che era importante vincere dopo prestazioni positive, Firenze esclusa, senza raccogliere punti.
Abbiamo chiuso il girone di andata in linea con l’obiettivo salvezza, seppur con il rammarico di aver gettato al vento qualche occasione. Altre squadre che hanno raccolto più di noi hanno avuto maggiore continuità ed è ciò su cui dobbiamo migliorare. Al netto dei problemi avuti, abbiamo mostrato un livello di gioco superiore ai punti conquistati. La squadra, anche nelle prestazioni meno brillanti, è sempre stata presente in campo e questo fa ben sperare in vista del girone di ritorno. Dobbiamo rendere più continue alcune situazioni individuali, consapevoli che giocatrici che si confrontano per la prima volta con un campionato difficile come quello italiano hanno bisogno di un periodo di adattamento e serve un po’ di pazienza».