FABRIANO – La Whirlpool conferma la chiusura del sito di Napoli a fine ottobre prossimo. Spuntano, però, possibili soluzioni alla vendita con parziale recupero di occupazione. Per il fabrianese, ferma posizione da parte dei sindacati per stoppare il programma di separazione volontaria messo in piedi dalla multinazionale americana e indirizzato ai colletti bianchi, manager compresi.
Sono questi i tratti salienti dell’incontro, in remoto, avvenuto questa mattina, 31 luglio, nell’ambito della vertenza Whirlpool. Collegato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, Luigi La Morgia per la multinazionale americana e i vertici nazionali, regionali e locali, dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm. Per quel che riguarda il futuro del sito produttivo di Napoli, che l’azienda intende chiudere il 31 ottobre prossimo, ci sarebbero opportunità di riqualificazione e parziale riassorbimento dell’occupazione, con alcuni progetti industriali individuati da Invitalia. Stesso discorso per Teverola, in provincia di Caserta.
Per quel che riguarda le Marche, pochi spazi alla discussione, vista la problematica impellente legata al futuro dei lavoratori campani. Ma un passaggio significativo si è, comunque, registrato in merito alla ferma presa di posizione dei sindacati di categoria che hanno invitato la Whirlpool a fare marcia indietro rispetto al piano di separazione volontaria che hanno lanciato fino a metà agosto e che prevede forti incentivi per impiegati, quadri e dirigenti che, “spontaneamente”, decidono di lasciare la multinazionale, anche coloro che sono al lavoro nella sede impiegatizia di Fabriano. «È un modo per eludere la legge dello Stato che prevede blocco dei licenziamenti. Questa scelta costituisce una gestione unilaterale dell’azienda non condivisa con i sindacati. Chiediamo al Governo di confermare anche per Whirlpool il blocco dei licenziamenti», hanno tuonato i massimi dirigenti sindacali collegati in videoconferenza.
Considerato, infine, che ancora non si è arrivati alla certezza del pieno rispetto degli accordi sottoscritti nell’ottobre del 2018, Fiom-Fim-Uilm hanno chiesto che la vertenza debba tornare all’attenzione del Premier Giuseppe Conte. «È quella la sede all’altezza di una discussione che non riguarda solo il mantenimento dello stabilimento di Napoli, ma la tenuta di tutti i siti del gruppo Whirlpool, che non può che passare per il rispetto del piano», hanno concluso le parti sociali.