FABRIANO – Sciopero immediato degli straordinari; un pacchetto di 4 ore di sciopero da gestire in ogni sito; organizzare manifestazioni sui territori coinvolgendo i sindaci, i parlamentari del territorio e le comunità locali. Queste le decisioni scaturite dal coordinamento unitario sindacale di Whirlpool a seguito della decisione della multinazionale americana di non presentarsi al tavolo convocato dal ministero dello Sviluppo economico lo scorso 28 settembre, dando la “disponibilità” al dialogo dopo la presentazione dei conti del III Trimestre 2022. Un atteggiamento che ha da subito dato vita a scioperi e mobilitazioni spontanee negli stabilimenti italiani presenti in Lombardia, Toscana, Campania e Marche. Dal coordinamento sindacale di ieri la decisione “di continuare con le mobilitazioni fino a quando Whirlpool non avrà accettato un confronto dove presentare i termini dell’annunciata vendita del gruppo Emea. A chi venderà? Esiste un piano industriale di mantenimento degli attuali asset produttivi e occupazionali? I lavoratori di Whirlpool non possono legare la conoscenza del proprio futuro occupazionale alle logiche speculative della finanza”, si legge nella nota congiunta a firma Massimiliano Nobis Segretario Nazionale Fim Cisl, Barbara Tibaldi Segretaria Nazionale Fiom Cgil e Gianluca Ficco Segretario nazionale Uilm Uil. Oltre alle decisioni prese, visto che la decisione di Whirlpool “potrebbe indebolire l’intero comparto dell’elettrodomestico in Italia, chiederemo al futuro Governo di intervenire per dichiarare il settore degli elettrodomestici strategico e per esercitare poteri straordinari nella vicenda Whirlpool”, si conclude la nota sindacale.
Consiglio regionale
Della vertenza Whirlpool si è parlato anche nella seduta odierna del Consiglio regionale grazie a un’interrogazione presentata dalla consigliera regionale del Gruppo Misto, la fabrianese Simona Lupini. «Non possiamo abbassare la guardia su una situazione che va avanti in modo sempre più critico da anni: il Consiglio ha delineato in più occasioni la necessità di una strategia proattiva di politica industriale da parte della Regione», sottolinea la Lupini. Nella sua risposta, l’assessore Aguzzi ha ricostruito l’evoluzione della situazione, dalla prima riunione con i sindacati il 22 luglio, alla richiesta di un’azione comune con le Regioni che ospitano altri stabilimenti Whirlpool, fino agli incontri con i sindaci di Fabriano e Comunanza e all’incontro al MISE. L’Assessore Aguzzi ha inoltre ricordato la proroga per altri 2 anni dell’area di crisi su Fabriano (agevolazione 181/89), e il nuovo Bando regionale in corso per agevolare investimenti e assunzioni. Replicando all’assessore la Lupini ha richiamato la necessità di mettere in campo «nuovi strumenti per affrontare queste situazioni e la necessità di fare pressione anche a livello nazionale per tutelare imprese e lavoro sul territorio», ricordando gli impegni presi dal Consiglio e dalla Giunta sulla politica industriale, dall’idea di inserire le Marche negli incentivi Sud all’attivazione di una ZES che includesse il distretto di Fabriano, fino alla mappatura di spazi disponibili e competenze sul mercato del lavoro per favorire nuovi investimenti. «Ovviamente, gli strumenti di intervento diretto della Regione non sono infiniti, ma dopo Elica e Caterpillar non dobbiamo farci trovare impreparati, di fronte all’eventualità che Whirlpool scelga di ridurre la sua presenza nelle Marche o cedere gli stabilimenti: è importante che la Regione giochi un ruolo attivo nel sostenere la competitività dei territori in caso di riassetto del gruppo e nel favorire l’eventuale arrivo di nuovi compratori in caso di vendita», ha concluso la consigliera regionale, Simona Lupini.