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Whirlpool, no dei sindacati al trasferimento di alcune produzioni a Napoli

Ennesimo faccia a faccia al Mise: le parti sociali, inoltre, hanno strappato la promessa che si discuterà del mantenimento della sede impiegatizia fabrianese

FABRIANO – Sul futuro della sede impiegatizia della Whirlpool a Fabriano, le Rsu di Fiom, Fim e Uilm sono riuscite a ottenere un generico impegno a discutere anche di questo argomento una volta che si sarà definito il futuro dello stabilimento di Napoli. Le parti sociali, inoltre, hanno dichiarato un fermo “no” a qualsiasi ipotesi di trasferimento di piccole produzioni di piani cottura dal sito di Fabriano della multinazionale americana, a Melano, in favore dello stabilimento campano come prospettato in una delle cinque soluzioni proposte dal management di Whirlpool durante l’incontro svoltosi ieri, mercoledì 24 luglio, al ministero dello sviluppo economico alla presenza del ministro e vicepremier Luigi Di Maio. Questi i risvolti marchigiani del summit.

L’ennesimo faccia a faccia fra la multinazionale americana, i sindacati e il Governo è stato essenzialmente riconducibile alle sorti dello stabilimento di Napoli, non più sostenibile per la Whirlpool. Sono state prospettate cinque possibili soluzioni da parte dell’azienda. Alcune definite irricevibili dal ministro Di Maio e dai sindacati. «Come quella di trasferire a Napoli alcune produzioni di altri siti italiani, fra i quali quello di Melano a Fabriano. Abbiamo detto “no”, sia perché si tratterebbe di piccoli volumi non in grado di cambiare le sorti del sito campano. E sia perché non si può depotenziare lo stabilimento di Fabriano creando magari un danno futuro», spiegano i rappresentanti sindacali territoriali di Fiom-Fim-Uilm.

L’altro aspetto territoriale riguarda la questione che anche per i dipendenti di Fabriano si potrà avere la decontribuzione per i contratti di solidarietà, misura paventata dal vicepremier Di Maio. Naturalmente, resta bene inteso che il “tesoretto” risparmiato sarà impiegato dalla Whirlpool per il sito di Napoli.

Ultimo aspetto, tutto fabrianese in questo caso, riguarda la sede impiegatizia. «Abbiamo detto al ministro Di Maio e al management della multinazionale americana che occorre discutere la lenta emorragia di postazioni e funzioni dei colletti bianchi che vengono trasferite da Fabriano in Polonia. Oltre 50 impiegati, in questi ultimi mesi, che hanno perso il proprio ruolo. Vogliamo che gli accordi sottoscritti il 25 ottobre 2018 vengano mantenuti anche in questo caso. Dal Ministro un’apertura a intavolare una discussione anche su questo punto», concludono i sindacati.