FABRIANO – Una trentina di dipendenti delle sedi impiegatizie della Whirlpool del fabrianese hanno deciso di approfittare del Piano di separazione volontaria per lasciare il proprio posto di lavoro dietro corposi incentivi.
«Su Fabriano hanno aderito al progetto, che rientra nella riduzione globale dei costi fissi, circa 30 persone di cui una metà facente parte del GPO, la piattaforma di progettazione che fa capo direttamente alla Corporate americana. Il resto delle posizioni che escono dall’azienda riguarda prevalentemente l’area commerciale ed è toccato in minima parte anche lo stabilimento di Melano», annuncia Pierpaolo Pullini, responsabile del distretto fabrianese per la Fiom.
Il rappresentante del sindacato di categoria ribadisce la necessità di aprire un confronto. «Confronto su quale sia la considerazione del territorio di Fabriano nelle strategie di Whirlpool in Emea, partendo proprio dalla riqualificazione e il ricollocamento delle persone attualmente in cig a zero ore; dagli investimenti e dalle azioni da fare sull’area sviluppo e ricerca; su come si possa intervenire, nello stabilimento produttivo di Melano, per mettere in campo un’organizzazione del lavoro che tenga conto, prima di ogni cosa, della salute e della condizione di vita delle persone che lavorano», ha concluso Pullini.
Il Piano di separazione volontaria varato dalla Whirlpool tra fine luglio e la metà di agosto, era diretto a circa 1.500 impiegati delle tre sedi degli uffici di Pero, Cassinetta e Fabriano e prevedeva incentivi per lasciare volontariamente il proprio posto di lavoro che variavano da 130mila a 120mila euro, a seconda di tempi prestabiliti per quadri e impiegati.
Per i dirigenti, invece, erano previsti fra le 32 e le 22 mensilità a seconda degli anni di anzianità. Ad essere accettate, come domande di separazione volontaria, circa 120 in tutta Italia, una trentina a Fabriano. Non è escluso che possa esserci, nei prossimi mesi, un nuovo piano di incentivi per lasciare volontariamente il proprio posto di lavoro.
«Ricordo che sul territorio di Fabriano si era già scesi sotto il numero di 600 posizioni impiegatizie, sempre previsto dall’accordo ministeriale, già prima delle separazioni volontarie. L’aumento di volumi che in queste settimane ha caratterizzato l’attività produttiva di molti stabilimenti italiani, tra cui quello di Melano, sono un segnale positivo che speriamo si consolidi anche nel medio periodo e che portino valore al territorio partendo dal trovare soluzioni per tutte le persone con ridotte capacità lavorative e per tutti gli impiegati che da troppo tempo sono fuori dal posto di lavoro, solo con il sostegno dell’ammortizzatore sociale al massimo utilizzo», conclude il responsabile del fabrianese per la Fiom, Pierpaolo Pullini, che rivendica dunque la centralità di Fabriano all’interno degli Enti centrali della multinazionale e dell’Italia in generale.