Libri, matite, colori, quaderni …e merenda da mettere nello zaino! Settembre è arrivato e le scuole stanno riaprendo. Dopo le giornate estive in cui sono stati concessi strappi alle regole ai più piccoli di casa, ora occorre ritornare a regime.
L’abitudine dei gelati in ogni momento della giornata o, ad esempio, della colazione a tarda mattinata sono dettagli da dover necessariamente rivedere in vista del ritmo scolastico. E dato che l’alimentazione è tra i primi stravizi estivi e tra le priorità per affrontare al meglio la giornata e lo studio, abbiamo incontrato la dott.ssa Patrizia Vianelli specialista in Pediatria, Neonatologia, Neuropsichiatria infantile, per dirci come comportarci con la colazione, la merenda ed eventuali allergie alimentari del bambino e dell’adolescente. Uno dei consigli principali rimane sempre lo stesso: l’esempio dei genitori.
In vista della merenda scolastica, cosa far portare ai bambini nello zaino?
«La merenda dovrebbe costituire il 5-10% delle calorie giornaliere quindi è consigliabile far portare della frutta di stagione (mele, pere, arance) almeno tre volte alla settimana, oppure due fette di pane con prosciutto crudo o cotto o marmellata, o una fetta di dolce fatto in casa. E’ chiaro che stiamo parlando di bambini che frequentano la scuola elementare e/o la scuola media, perché i ragazzi delle scuole superiori spesso si autogestiscono».
Come convincerli a non abusare di merendine fin da piccoli?
«Non sono i bambini che devono essere convinti ma i genitori, basta non comprarle! Possono essere sostituite con un dolce fatto in casa magari con l’aiuto del nostro piccolo (quanto piace ai bambini giocare con la farina e impastare!). Se poi un giorno non abbiamo tempo e mettiamo una merendina nello zaino, ne controlleremo la composizione».
Per chi ha problemi di allergie e intolleranze come comportarsi?
«Il problema è molto complesso, in quanto l’allergia si manifesta spesso in modo improvviso con sintomi vari che vanno dall’orticaria all’insufficienza respiratoria, mentre l’intolleranza è più subdola con dolori addominali ricorrenti, meteorismo ecc. Se il bambino frequenta la mensa scolastica, è compito dei genitori avvertire la scuola portando la certificazione relativa. Altrettanto importante, educare il bambino a non assumere cibi di cui non conosce la composizione e di non mangiare la merenda degli altri».
Come bilanciare la dieta, in base all’età, durante il periodo scolastico?
«Un primo e fondamentale suggerimento è quello di suddividere l’apporto calorico giornaliero in 4-5 pasti: colazione + spuntino per il 20%, pranzo per il 40%, merenda per il 10%, cena per il 30%. La colazione deve essere ricca, perché il corpo non assume alimenti da circa 12 ore (anche durante il sonno il corpo consuma), quindi sarà costituita da latte o yogurt + cereali quali pane, fette biscottate, biscotti secchi, + frutta o marmellata o spremuta d’arancia. Il pranzo e la cena devono essere pasti completi (primo e secondo in porzioni adeguate per età, frutta e verdura o piatto unico con frutta e verdura a pranzo; un secondo a cena accompagnati sempre da frutta e verdura e pane); ogni giorno si dovrebbero assumere 4-5 porzioni tra frutta e verdura di stagione. I metodi di cottura devono essere semplici (al vapore o al forno); come condimento deve essere utilizzato olio d’oliva extravergine. Per quanto riguarda le porzioni consigliate per la pasta sono: 30 gr a tre anni, 50 gr a 6 anni, 80 gr a 8-9 anni; per la carne: 40 gr a 3 anni, 50 gr a sei anni, 80-90 gr a 8-9 anni, ma di fatto se l’alimentazione è varia dove tutti i gruppi alimentari sono rappresentati non preoccupatevi delle porzioni: esse si definiranno automaticamente secondo l’appetito, il senso di sazietà, la vitalità e il benessere del bambino».
La migliore colazione quanto prima di andare a scuola?
«Bisognerebbe prendere l’abitudine di svegliare i nostri piccoli in modo che facciano la colazione con calma, in genere quindici, venti minuti dovrebbero essere sufficienti».
La masticazione, la postura e la digestione nel bambino: modi e tempi da mettere in pratica?
«E’ buona norma che il bambino impari a mangiare a tavola, seduto, con appoggio posteriore, come e con i suoi genitori e …senza la televisione accesa! Si impara a masticare passando dalle pappe a cibi gradualmente più consistenti. La masticazione deve essere lenta, perché la prima digestione avviene in bocca».
Cosa si intende con i termini generici di “alimentazione sana ed equilibrata”? E quindi: come far prendere l’abitudine di metterla in atto sin da piccoli?
«Con alimentazione sana ed equilibrata si intende un’alimentazione che contenga tutti gli alimenti importanti per la crescita del nostro piccolo. La scelta deve dunque riguardare alimenti che contengono soprattutto zuccheri a basso indice glicemico come la pasta, il riso ecc.. (fonti di energia), proteine come la carne, pesce, legumi (per la costruzione dell’organismo), vitamine e fibre alimentari (che forniscono maggiore “senso di sazietà” e aiutano la funzionalità intestinale) senza esagerare con i grassi, in particolare con i grassi saturi. Penso sia consigliabile utilizzare frutta e verdura di stagione e comunque cibi di cui sia chiara la provenienza e la composizione. Dobbiamo educare i nostri piccoli a mangiare in modo corretto attraverso l’esempio: è importante quindi, nei limiti del possibile, mangiare insieme e fare del pasto un momento di condivisione».
Agnese Testadiferro