Benessere

Animali d’affezione, tutti i motivi per cui ci fanno bene

Avere un animale domestico comporta numerosi benefici, migliorando la qualità di vita e la salute fisica e mentale. Ne parliamo con la psicoterapeuta Lucia Montesi

«Dov’è Louise? Me la fai salutare, prima di chiudere? É buffa, mi fa ridere!», «Aspetta che vado a prendere il mio Silvestro e lo presento a Louise», «Oggi non vedo Amelia sulla mensola, peccato! Mi rilassava vederla dormire». Amelia e Louise sono le mie gatte e in questo periodo di smartworking obbligato da casa, sono entrate anche loro, diverse volte, nelle sedute online in videochiamata coi miei pazienti. All’inizio per sbaglio, con Louise che inseguendo una mosca ha travolto tutto quel che trovava sul suo cammino, compreso il telefono, e poi, vedendo che la cosa apportava dei benefici ad alcuni pazienti, intenzionalmente. Ero titubante, a dire il vero, ma poi ho pensato che pure Freud lasciava che la sua Jofi, una splendida ChowChow, gironzolasse per la stanza durante la psicoterapia, se il paziente acconsentiva. Il cane di Freud, tra l’altro, era un ottimo coterapeuta: dava informazioni sullo stato d’animo del paziente, avvicinandosi a chi era tranquillo e allontanandosi da chi era teso. Era anche un precisissimo orologio: trascorsi i 45 minuti, sbadigliava, si alzava e si metteva alla porta, fissando il paziente con l’intento di invitarlo ad andarsene.

Poter sfruttare anche questa risorsa delle mie due “assistenti” feline, in questi due mesi, mi ha ulteriormente confermato che gli animali possono essere, innanzitutto, una zona franca che favorisce l’incontro coi pazienti, li rilassa e li induce ad aprirsi, e un argomento che suscita immediatamente un miglioramento dell’umore, strappando come minimo un sorriso. Ma per la prima volta ho potuto sentire il beneficio della loro presenza anche su di me come terapeuta, guadagnandone in tranquillità, forza e sicurezza.

Molti di coloro che hanno animali domestici avranno notato come in questo periodo siano una grande fonte di sostegno, e quantomeno di compagnia, in un momento in cui non possiamo avere rapporti sociali. Stando di più in casa, possiamo anche apprezzare maggiormente il prezioso contributo che regalano al nostro benessere. Ma anche al di fuori di questa situazione eccezionale, sappiamo ormai da tempo quanto il rapporto con gli animali d’affezione sia benefico per gli umani.

Quando esseri umani e animali (specialmente i cani) interagiscono, in entrambi si osservano un aumento dell’ossitocina, ormone “dell’amore” connesso all’attaccamento, alla ricerca di contatto e di conforto, e una diminuzione del cortisolo, ormone dello stress, dimostrando anche a livello biochimico il potere benefico dei momenti passati con il proprio animale e il significato affettivo del rapporto, sovrapponibile a quello delle relazioni umane. Del resto, l’animale domestico è vissuto come un membro della famiglia a pieno titolo e il sostegno sociale che può offrire con la sua presenza è considerato valido tanto quello umano. In particolare, abbracciare e accarezzare l’animale d’affezione sono modi efficaci per appagare il bisogno umano di contatto fisico, soprattutto per le persone che vivono sole e che non hanno una relazione affettiva.

Gli animali trasmettono allegria, favoriscono l’espressione di emozioni positive e non a caso molti dichiarano di aver preso un animale proprio per essere più felici. Se i bambini crescono con un animale, hanno maggiori occasioni per sviluppare senso di responsabilità, rispetto ed empatia. Guardare un animale intento nelle sue attività ci calma, ci riconduce alle nostre radici più profonde, riconnettendoci con la natura.

Il rapporto che si crea con l’animale ha caratteristiche diverse da quelle che costituiscono le relazioni tra umani. L’animale non giudica, non rifiuta, non emargina, non manda messaggi ambigui, è autentico e privo di malizia. Il suo amore incondizionato e puro ci fa sentire sicuri. Per chi ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, il legame con un animale è uno spazio protetto che può fungere da ponte per imparare a rapportarsi anche con gli umani.

Chi ha un animale domestico ha una salute, sia fisica che mentale, migliore di chi non ne ha. Il sistema immunitario di chi vive con un cane o un gatto è più efficiente. I proprietari di gatti hanno un rischio minore di incorrere in infarti e ictus. L’effetto benefico è dovuto alle fusa, il caratteristico e affascinante “ronron”, vibrazioni che il gatto emette a una frequenza tra i 20 e i 140 Hz, ovvero la stessa che viene utilizzata per curare l’artrite, rilassare i nervi, regolarizzare il battito cardiaco, accelerare la saldatura delle ossa, rigenerare la pelle dopo una ferita, mantenere la pressione nei valori normali. Corrisponde anche alla stessa frequenza della musica classica, che infatti ha effetto rilassante. Accudire un animale, e in particolare portare a spasso il cane, permette di fare attività fisica; gli anziani che hanno un cane hanno un fisico più giovane di dieci anni rispetto ai coetanei che non ne hanno, con meno problemi cardiaci, ossei e muscolari.

Dagli studi sulla pet therapy abbiamo molti dati sui benefici del rapporto uomo-animale nel migliorare la qualità di vita e le condizioni di salute negli ambiti più vari. Bambini con gravi danni motori riescono a rilassarsi, decontrarre la muscolatura e respirare meglio quando sono abbracciati a un cagnolino o tenuti distesi su un cavallo. Persone detenute in carcere trovano nell’animale un’accettazione incondizionata e un essere indifeso che stimola il loro senso di protezione e responsabilità. Bambini e adulti in ospedale possono trovare nell’animale un compagno capace di distrarre dal timore di un intervento o una terapia, dal dolore durante una procedura medica, dal disagio per la lontananza da casa. I pazienti psichiatrici che si occupano di animali hanno più interazioni sociali, meno comportamenti violenti, meno suicidi, un utilizzo minore di farmaci.

Sappiamo che le terapie assistite dagli animali possono indurre diminuzione di ansia, depressione, confusione mentale, irritabilità, stress, tutti benefici che chiunque abbia un animale può confermare anche all’interno delle mura domestiche nella vita quotidiana, in un contesto non strutturato come quello della pet-therapy, anche se più difficile da valutare scientificamente. Negli Stati Uniti è persino previsto che, dietro presentazione di un certificato che ne attesti la necessità, si possa girare ovunque portandosi dietro “l’animale di supporto emotivo (ESA)”, ovvero il proprio animale domestico, quando si ritenga che la sua presenza possa aiutare chi soffre di vari disturbi a gestire meglio situazioni stressanti. Sempre più importanza, quindi, viene riconosciuta ai nostri animali d’affezione. Rivestono il ruolo di amici, confidenti, perfino terapeuti; facciamo attenzione, però, a non proiettare su di loro attese eccessive e caricarli del peso dei nostri bisogni, perdendo di vista i loro.

Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
tel. 339.5428950
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