Benessere

La Psiconutrizione ci aiuta a fare ordine

A parlarcene le Dott.sse Jessica Stroppa e Jane Romaldoni, una sinergia di professioniste operanti in due ambiti apparentemente differenti, Psicologia e Nutrizione, verso un obiettivo comune

Da sinistra, le Dott.sse Jane Romaldoni e Jessica Stroppa
Da sinistra, le Dott.sse Jane Romaldoni e Jessica Stroppa

«La valutazione psiconutrizionale si pone come scopo l’individuazione dei comportamenti e delle cognizioni disfunzionali relative al cibo, al peso ed al corpo, aspetti che contribuiscono all’innesco ed al mantenimento dei disturbi dell’alimentazione.

L’obiettivo cardine è quello di delineare la costrizione patogena che ha portato e che sostiene la sintomatologia del disturbo, integrando elementi derivanti dalla raccolta anamnesica, dalla valutazione clinica e dall’analisi dei modelli alimentari dei soggetti interessati.

Per quanto riguarda la fase terapeutica psiconutrizionale, essa ha lo scopo di promuovere la ristrutturazione delle aree patogene e quindi la sostituzione di pattern alimentari squilibrati con un equilibrato, naturale e sano apporto al cibo».

Questa la definizione della Psiconutrizione di D.Ballardini e R.Schumann. Un’importante settore da non pensare come lontano movimento filologico, ma come filone scientifico che trova larga applicazione anche nel nostro territorio.

Ad affermarlo sono due professioniste del settore da anni impegnate sul campo: la Dott.ssa Jessica Stroppa, Psicologa cui piace definirsi «rubata alla danza classica. Prima di intraprendere gli studi in psicologia ballare era l’unico modo per ascoltare me stessa. Probabilmente nasce proprio da qui la spinta verso gli studi in questo settore: continuare ad ascoltarmi ed imparare ad ascoltare» e la Biologa Nutrizionista Jane Romaldoni, la cui «passione per l’alimentazione affonda le radici nella campagna dei nonni, che hanno sempre mangiato ciò che la terra gli regalava. Fin da piccola andavo fiera della genuinità dei nostri prodotti, ma solo dopo ho compreso la vera connessione tra cibo e salute. Ecco questo è il mio lavoro: comprendere la metamorfosi della fisiologia umana in base al suo grado di maturazione, cioè studiare quali siano le necessità fisiologiche ad ogni stadio della vita, dalla gravidanza all’età senile.».

Da sinistra, le Dott.sse Jane Romaldoni e Jessica Stroppa con un paziente nel loro studio professionale
Da sinistra, le Dott.sse Jane Romaldoni e Jessica Stroppa con un paziente nel loro studio professionale

Una sinergia di professioniste operanti in due ambiti apparentemente differenti, psicologia e nutrizione, che nasce spontaneamente, in un contesto che evidentemente ne urlava silenziosamente il bisogno.

«Ho intrapreso la strada della libera professione perché la psicologia è una scienza trasversale e versatile, lavorando sull’essere umano e sulle differenze individuali. Nella mia pratica professionale mi sono resa conto, principalmente, che il minimo comun denominatore che accomuna i pazienti che passano nel mio studio è la necessità di ascolto, che da una parte si risolve nell’avere qualcuno preposto che assolva a questo compito, dall’altra richiede un percorso interiore che preveda l’iniziare e l’imparare ad ascoltarsi. – afferma la Dott.ssa Jessica Stroppa – La psicologia è figlia dei nostri giorni: le criticità della società attuale rendono lo psicologo una figura indispensabile, un fulcro imprescindibile che ci rende punto di riferimento al di là delle patologie strettamente legate alla sfera, appunto, psicologica.».

Così, in un’ambivalenza verso il benessere psicofisico, la Dott.ssa Jane Romaldoni nell’inquadrare il suo ambito: «Mangiare sano significa saper mangiare, perché la nutrizione è la prima arma di difesa contro le malattie del nostro secolo. Partendo dai più piccoli, attraverso il gioco, fino ai più grandi, ai quali si applicano strategie nutrizionali personalizzate in base alle problematiche che essi presentano. Ai bambini va insegnato perché mangiare fa bene, ai grandi come mangiare per restare in salute oppure per circoscrivere determinate patologie come ipertensione, colesterolo o glicemia.».

Il ruolo della Psiconutrizione per la nostra salute
Il ruolo della Psiconutrizione per la nostra salute

Addentrandoci poi nello specifico del territorio: «Riscontro quotidianamente una richiesta variegata – dichiara la Dott.ssa Stroppa – indice che sul nostro territorio ci sia una necessità spiccata e che i cittadini, se adeguatamente stimolati, sanno raccogliere ciò che viene loro proposto con passione e forza comunicativa. C’è bisogno di prendersi il tempo necessario per la consapevolezza.».

«La maggiore soddisfazione – spiega la Dott.ssa Romaldoni – si presenta quando i pazienti comprendono il cambiamento dello stile di vita, che va oltre la dieta fine a se stessa, oltre al miglioramento del peso, perché questo diventa la conseguenza ultima del cambiamento. È un concetto molto difficile da insegnare, poiché il tempo odierno è scandito dal “tutto e subito”, invece bisogna prendersi il tempo necessario affinché si verifichi un cambiamento duraturo nel tempo. La maggior parte delle diete fallisce proprio per questo motivo, una volta raggiunto l’obiettivo si ricomincia a mangiare come prima, più di prima. Il concetto base è trasmettere quindi una buona educazione alimentare».

Questa la testimonianza di una paziente, esempio cardine di ciò che rappresenta intraprendere e seguire un programma di psiconutrizione: «Mi è sembrato di fare questo: aprire un armadio in disordine, pieno di cose sgualcite e messe alla rinfusa; aver tirato fuori tutto da questo armadio; aver guardato ciò che andava tenuto o meno; aver piegato i vestiti e aver rimesso tutto dentro, finalmente in ordine».