OSIMO – Mangiare bene fin da piccoli per incrementare le energie al meglio. Quant’è difficile? Quanto spesso una mamma si sente dire “questo non mi piace, non mi va?”. Una buona collaborazione tra scuola e famiglia può essere tutto.
I primi problemi saltano fuori a tre anni quando, guarda caso, i bimbi iniziano ad andare a scuola dove provano nuovi menu e ufficialmente termina il periodo dello svezzamento.
Le regole non si rispettano, eccedono in calorie, proteine animali, parmigiano. Il gusto viene stravolto da questi cambiamenti. Così, in parallelo, parte la ricerca da parte del bambino verso il grasso e il sale che danno appagamento immediato.
Andiamo per ordine però. Ilaria Silvestrini, nutrizionista, ci svela alcune buone pratiche per aiutare i propri figli a crescere sani attraverso l’alimentazione. Il suo è un metodo montessoriano, è docente di Biologia nutrizionale alla fondazione Montessori di Chiaravalle, ha ideato il corso di sopravvivenza alimentare e anche un menu “rivoluzionario, biologico, vegetariano, a basso costo e a chilometro zero” per i bambini che frequentano la materna alla scuola paritaria “Serendipità” di Osimo.
«Possiamo partire da alcuni semplici consigli:
1) Cibo questo sconosciuto? Mai, bisogna coinvolgere i bambini fin da piccolissimi. Sono loro gli attori. Come?
– Con cartonati che raffigurano verdure con cui possono giocare, che possono tenere in mano, magari mettere in bocca per testarli;
– Portandoli in una fattoria a conoscere gli animali perché spesso non sanno da dove vengono;
– Nell’acquisto;
– Nella pulizia: ad esempio, provate a mettere una zucchina in una bacinella d’acqua, fargliela lavare fino a quando il piccolo non abbia la consapevolezza piena della materia con cui ha a che fare;
– Nella preparazione. Può essere una grande forma di soddisfazione personale.
2) Rispettare la stagionalità dei prodotti. Avete notato che c’è sempre il pomodoro sulla pasta nelle mense scolastiche? Non va bene. Tra l’altro i bimbi non vedono mai una verza o un cavolo quand’è ora.
3) Capitolo snack. Preferire la frutta intera, sempre. In sua assenza la frutta secca. Masticare ricorda la suzione alla mammella, dà appagamento e sazietà. No al succo di frutta.
No alle merendine. Contengono sostanze che generano ansia, apportano zero energia e tante calorie e grassi.
Per “Serendipità” ho ideato un menu “super stagionale” a chilometro zero. Si fa largo uso dei cereali: il miglio, l’orzo, il riso, il farro, abbinati a ceci e lenticchie. Le verdure direttamente dall’orto scolastico. Tutto condito con olio extravergine o gomasio, sesamo e sale marino integrale. Qualche volta le uova. Un dolcetto preparato dalla mamma a rotazione con un frutto. Il costo di questo cibo vegano e biologico si aggira sui 30-40 centesimi a pasto per bambino!
Il risultato?
Bambini più energici, sono stati loro stessi a continuare la buona pratica a casa. Molti non hanno più voluto la carne non riconoscendone il sapore».